Anziani / Assistenza

In coda alle 4 di notte per un posto di "sollievo estivo" in Rsa a Rovereto, ma i posti totali sono solo 24

Gli uffici aprono alle 8, ma già da notte fonda la gente si mette in  fila, sperando di farcela: «Abbiamo aspettato ore al freddo e al gelo» per trovare un posto al proprio familiare anziano o bisognoso

di Mara Deimichei

ROVERETO. La prima ha preso posto davanti alla porta (chiusa) degli uffici (che aprono alle 8) dell'Azienda sanitaria in via San Giovanni Bosco alle 3 e tre quarti di ieri. «Era buio e freddo» racconta. Dopo una ventina di minuti è arrivata un'altra donna e si sono almeno tenute compagnia. Mentre la notte lasciava il posto all'alba sono aumentate le persone sulla scalinata dell'ufficio pubblico, tutte in attesa che il vigilante aprisse la porta e iniziasse a consegnare i numeri. Numeri preziosi perché davano la possibilità di fare richiesta di un mese di sollievo nelle case di riposo della Vallagarina durante l'estate. Più il numero era basso, più alta era la possibilità di scegliere sia il periodo che la struttura dove lasciare il proprio caro - di cui ci si prende cura a casa - per quattro settimane in modo da poter respirare. Quelli in coda ieri in via San Giovanni Bosco erano tutti caregiver, persone spesso non più giovanissime, che si occupano di un marito, di un padre, di una madre di una sorella che hanno bisogno di assistenza per patologia o per età. E lo fanno a casa, in forma domiciliare.

Un impegno che segna il fisico e lo spirito e per questo c'è la possibilità del "sollievo": un mese di ricovero in struttura che garantisce l'assistenza a chi ne ha bisogno e un po' di "stacco" ai caregiver. E anche per garantire ad eventuali badanti la possibilità di fare le ferie senza un'ulteriore aggravio del peso della cura sui familiari.

In fila ieri mattina c'erano gli habitué e i neofiti, con i primi stupiti per la lunga fila.

«Lo scorso anno - spiega un'anziana - ero arrivata alle 7.20 e avevo preso il numero 14. Oggi sono arrivata alla stessa ora è mi hanno dato il 34». Venti numeri di differenza che la differenza la fanno sul serio visto che i posti disponibili per i mesi di giugno, luglio e agosto erano 24. In totale e su tutte le strutture della zona, da Folgaria a Brentonico passando per Rovereto.

«Sono arrivata alle 3.45 - spiega la donna che ha conquistato il numero 1 - perché abitiamo a Lavarone e per noi l'unica possibilità per poter utilizzare il mese del sollievo è il ricovero a Folgaria. Le altre strutture sono troppo lontane, diventerebbe difficile andare a trovare la mamma con frequenza».

E quindi di necessità virtù. Si è messa in macchina assieme al marito nel cuore della notte ed è rimasta a presidiare la porta dell'ex Cassa Malati. Un'attesa che è stata premiata: ha trovato il posto a Folgaria, nel mese preferito. Stessa sorte per la seconda in attesa che è arrivata in via San Giovanni Bosco quando erano passate le 4 da pochi minuti. «Una lunga attesa al freddo e poi in cinque minuti abbiamo fatto tutto» spiega sollevata.

Se chi è arrivato presto è riuscito ad ottenere il risultato sperato, chi ha tardato è rimasto deluso. Un ritardo relativo. Con l'apertura degli uffici alle 8, chi si è presentato alle 7,15 ha potuto conquistare dal numero 32 in poi.

Cosa significa? Che si viene messi in lista d'attesa, se qualcuno rinuncia, allora forse c'è una possibilità ma senza possibilità di scelta. Sei di Ala e si libera un posto a Folgaria, lì puoi andare. Ma sia fra chi è riuscito ad ottenere quello per cui si era messo in paziente attesa (la fila è stata molto ordinata senza nessun tentativo di passare avanti) sia fra chi è rimasto senza sollievo, il commento era lo stesso: è un metodo che non va bene.

«Ci chiedono di stare ore al freddo in attesa - commentavano in tanti - e per questo supplizio abbiamo anche dovuto organizzare una routine diversa con chi a casa ha bisogno della nostra assistenza. Dovrebbero aumentare i posti a disposizione, su questo non c'è dubbio, ma dovrebbero trovare anche un modo più civile per assegnarli». Il metodo è in effetti diverso per i mesi non estivi. Per accedere al mese del sollievo da settembre a maggio bisogna presentare domanda quattro mesi prima rispetto al periodo di cui si vorrebbe usufruire. E anche in questo caso sperare che il posto ci sia. Tecnicamente l'accoglimento in forma temporanea (posti di sollievo)si può utilizzare per un massimo di 60 giorni annui usufruibili anche in più periodi.

Il servizio è rivolto a soggetti non autosufficienti, normalmente assistiti in ambito familiare, per esigenze temporanee dei componenti della famiglia stessa, soggetti in situazioni di emergenza e di bisogno socio-sanitario in attesa della predisposizione di un idoneo progetto assistenziale, soggetti dimessi dalle divisioni ospedaliere in particolari situazioni. 


 

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