Sanità / Apss

Medici gettonisti, in Trentino nel 2024 sono stati spesi 11 milioni

Hanno coperto circa 113 mila ore di servizio (oltre 9500 turni), il 47% in Pronto soccorso. Ora l’Azienda sanitaria punta a ridurne il più possibile il numero. Ricognizione per trovare colleghi di altri reparti: buona la risposta

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TRENTO. Circa 11 milioni di euro di spesa per coprire circa 113 mila ore di servizio, ovvero oltre 9.500 turni, calcolando le dodici ore. È questo il quadro numerico del 2024 per quanto riguarda i libero professionisti incaricati dall'Azienda sanitaria.

Stiamo parlando degli ormai famosi gettonisti che, come dimostrano i dati, risultano fondamentali per tenere in piedi alcuni servizi. In particolare nei Pronto soccorso l'anno scorso hanno coperto 53 mila ore di servizio (il 47% del totale della libera professione in Trentino). Poi ci sono la Pediatria e la Ginecologia, ovvero i punti nascita periferici di Cles e Cavalese: complessivamente nelle due discipline sono servite circa 24 mila ore da parte dei gettonisti per poter garantire il servizio.

Ancora, sempre in doppia cifra, c'è il carcere: l'assistenza sanitaria ai detenuti ha implicato oltre diecimila ore di servizio da parte dei medici "privati". Significativo anche il contributo per tenere in piedi i servizi di Ortopedia e Traumatologia, in particolare negli ambulatori periferici durante i periodi di maggior afflusso turistico. Poi, via via, tutte le altre discipline, ma con un monte ore - e quindi una spesa e un numero di professionisti coinvolto - decisamente inferiore.

La somma totale di questa attività dei libero professionisti porta quindi a 113 mila ore (112.771) di servizi complessivi e ad una spesa - il dato è provvisorio, per questo non preciso - di circa 11 milioni di euro. A questi soldi si aggiungono anche i circa 2 milioni che l'Anac ha riportato di qualche giorno fa. Il rapporto, in realtà, parlava di 457,5 milioni di euro spesi nel complesso da tutte le Regioni per acquistare servizi da ditte private che mettono a disposizione i medici a gettone.

Per il Trentino si parlava di 2,1 milioni di euro, ma appunto per appalti e non tutti dell'Apss. Gli 11 milioni riguardano invece solo le procedure Apss, che seleziona tramite un bando i medici, li sceglie valutandone l'idoneità, ne delibera la collaborazione e infine, ovviamente, li paga. In tal senso il numero di gettonisti che hanno coperto i servizi è poco significativo: c'è chi ha collaborato magari per qualche mese con un turno a settimana, chi invece ha lavorato stabilmente e per tutto l'anno. Quindi, c'è chi si è portato a casa in un anno cifre importanti, ben superiori ai centomila euro, e chi ha guadagnato solo qualche migliaio di euro. Fatta la premessa, per rendere l'idea, per il Pronto soccorso si parla di oltre settanta professionisti contrattualizzati nel corso del 2024. Il dato è in leggero calo rispetto al 2023, ma è quasi certo che nel 2025 la spesa sarà decisamente inferiore.

Questo per due motivi, o meglio per due decisioni strategiche: in primo luogo l'assessore Mario Tonina a fine 2024 ha determinato una riduzione di circa una decina di euro all'ora (ma le cifre sono variabili a seconda dei reparti e a seconda dell'esperienza) dei compensi per i gettonisti. Questa decisione nell'immediato ha avuto un effetto negativo, con l'addio di alcuni medici. Per "compensare" - e qui arriviamo alla seconda strategia - Provincia e Apss hanno promosso una ricognizione interna per trovare medici di altri reparti (con altre specializzazioni, ma con contratti a tempo indeterminato) disposti a dare una mano ai colleghi soprattutto nei Pronto soccorso, nei punti nascita e in carcere.

E l'iniziativa sta avendo successo: i bandi sono aperti fino alla fine di marzo, poi saranno i vari primari a valutare i curriculum e a decidere, ma a ieri sono arrivate 31 adesioni per il Pronto soccorso di Trento, 3 per il carcere, 4 per Ostetricia a Cavalese e Cles, 5 per i Pronto soccorso periferici, 6 per Radiologia, 17 per Padiatria a Cles e Cavalese e 16 per Gastroenterologia. Insomma, ottimi numeri. Questi medici verranno pagati in Poa (prestazioni orarie aggiuntive), portando a casa circa un migliaio di euro per ogni turno. Che la loro adesione sia per motivi di solidarietà e di attaccamento alla maglia o prettamente economici non è troppo importante: quello che conta è che il servizio resti in piedi. E, come ha sempre sottolineato Tonina, i soldi è meglio darli a chi fa già parte della squadra. Ma.Lu.

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