I federalisti europei trentini criticano Meloni: ridicolizza chi lottò per un continente unito e contro le guerre
Le sezioni locali del movimento replicano all'intervento antieuropeista della presidente del consiglio e leader di Fratelli d'Italia, che ieri alla Camera ha scatenato le proteste di tutte le opposizioni
TRENTO - Giorgia Meloni, ieri in Parlamento, ha citato dei brani in modo selettivo del Manifesto di Ventotene, "per ridicolizzare il messaggio e la portata di un'opera che è considerata - a livello europeo - un testo fondante del progetto di unificazione del nostro continente".
Lo scrivono le sezioni di Trento del Movimento Federalista Europeo e della Gioventù Federalista Europea, in un comunicato che replica all'intervento antieuropeista della presidente del consiglio e leader di Fratelli d'Italia, che ieri alla Camera ha scatenato le proteste di tutte le opposizioni dopo un discorso nel quale è parso chiaro l'intento governativo di prendere nuovamente le distanze da ogni disegno transnazionale Ue profondo, che possa minare le basi ideologiche di forze politiche ancora legate al mito della "nazione".
Ecco il comunicato diffuso dai federalisti europei: "Nell'audizione alla Camera del 19 marzo, in vista del Consiglio europeo del 20-21, la Presidente del Consiglio ha citato alcuni brani dal Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Due italiani che - assieme ad Alcide De Gasperi, Carlo Sforza, Eugenio Colorni e molti altri – sono considerati fra i Padri fondatori dell'Unione europea. Noi, che come federalisti europei siamo continuatori dell'opera di Altiero Spinelli, siamo stati profondamente indignati dalle parole di Giorgia Meloni.
La Presidente del Consiglio ha infatti citato dei brani in modo selettivo (estrapolandoli dal testo e ignorando la cronice storica in cui il Manifesto di Ventotene è stato scritto), per ridicolizzare il messaggio e la portata di un'opera che è considerata - a livello europeo - un testo fondante del progetto di unificazione del nostro continente.
Il Manifesto di Ventotene ha acquisito una valenza europea e mondiale come riferimento per l'unità europea. Grazie alla caratura morale e politica dei suoi estensori, oltre che per le battaglie per la Federazione europea condotte da Altiero Spinelli nell'arco della sua vita.
Ma soprattutto per l'attualità estrema del suo messaggio chiave. Scritto nel 1941 contro il nazionalismo – che aveva portato gli europei a combattersi, ad uccidere la democrazia liberale portando al potere i movimenti totalitari e a scatenare due Guerre mondiali – indicava come unica via di uscita, "per non ricadere nelle vecchie aporie", la costruzione di uno Stato federale che unisse i popoli d'Europa. Questa doveva diventare la battaglia politica del dopoguerra e la nuova linea di demarcazione tra progresso e reazione.
Altri passaggi del testo citati da Meloni, figli anche degli anni in cui furono scritti, sono stati rinnegati dai loro stessi autori. Che nell'estate del 1943, pochi giorni dopo la fuga da Ventotene fondarono non un partito rivoluzionario di matrice socialista ma un movimento politico apartitico: il Movimento Federalista Europeo.
Il messaggio storico del Manifesto di Ventotene torna oggi più che mai alla ribalta, perché tornano i nazionalismi nel mondo e cercano di tornare in Europa. E perché oggi più che mai l'Europa ha bisogno di farsi federale per avere la forza di non essere schiacciata dal ritorno delle mire imperialiste delle altre potenze mondiali, per ricacciare il nazionalismo dalla scena politica e affermare il suo modello alternativo di Stato e di società giusta.
Nell'audizione alla Camera, la Presidente Meloni si è presa gioco di tutto questo e ha mostrato di non voler capire qual è il compito storico e politico che dovrebbe sapersi assumere chi guida il governo in Italia oggi: portare il nostro Paese a contribuire in modo sostanziale alla costruzione dell'unità politica federale dell'Europa.
Presidente Meloni, i cittadini italiani capiranno presto che li vuole portare in un vicolo cieco", concludono le due espressioni locali del Movimento Federalista Europeo.