Trento

Richiedenti asilo in attesa senza un tetto: il Comune aumenta i posti letto

Il provvedimento è legato alla costante richiesta allo Sportello unico persone senza dimora da parte di centinaia di richiedenti protezione internazionale: oggi sono costretti a vivere per strada oltre 400 giorni, prima di essere ammessi nei centri governativi. Prorogata intanto fino a giugno l'apertura dei dormitori gestiti da Astalli attualmente aperti alle ex scuole Bellesini e al convento dei Cappuccini

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TRENTO - Il Comune di Trento si attiva per mitigare la preoccupante carenza di posti di accglienza di richiedenti asilo, che obbliga molte persone in attesa di risposta a vivere per strada oltre 400 giorni prima di essere ammessi nei centri governativi.

La giunta comunale ha deliberato nella seduta odierna un finanziamento da 668 mila euro per l'accoglienza notturna di persone adulte richiedenti protezione internazionale nel triennio 2025-2027.

Il provvedimento è legato alla costante richiesta di posti letto allo Sportello unico per le persone senza dimora da parte dei richiedenti protezione internazionale.

Il soggetto che si occuperà della gestione del progetto di accoglienza, spiega il municipio, sarà scelto tramite un bando predisposto dal servizio welfare e coesione sociale. "Oltre che per coprire i costi dei rinnovi contrattuali, la giunta ha stanziato maggiori risorse rispetto al triennio precedente per trasformare i 19 posti letto invernali attivati lo scorso autunno al convento dei Cappuccini in posti letto annuali e permanenti. In totale i posti letto finanziati dal Comune per l'intero anno sono 35 a cui si aggiungono i 24 posti invernali", si legge nella nota stampa.

Nella delibera si precisa che, in più occasioni, il Comune di Trento ha sottoposto alla Provincia, ente competente in materia di servizi di accoglienza, tutte le problematiche legate alla presenza sul territorio comunale di persone senza dimora e di richiedenti protezione internazionale sollecitando una pronta e definitiva risoluzione. 

"Tuttavia la Provincia non intende tornare ad impegnarsi nella gestione degli ingressi nei centri di accoglienza notturna che permettevano l'assegnazione di posti letto anche a richiedenti protezione internazionale in attesa di autorizzazione all'ingresso nei percorsi ministeriali residenziali loro dedicati.

Ad oggi il servizio provinciale Sportello unico per l'accoglienza delle persone senza dimora registra una costante richiesta di posti letto da parte di richiedenti protezione internazionale, che vivono in strada nell'attesa (di solito superiore ai 400 giorni) di essere ammessi nei centri governativi di prima accoglienza (nel 2024 le richieste allo Sportello sono state 44 al mese). 

Una mancanza specifica risposta rivolta ai richiedenti protezione internazionale ha comportato, negli ultimi due anni, la necessità per il Comune di Trento di intervenire più volte attraverso l'apertura di dormitori come casa San Francesco, le ex scuole Bellesini e il Convento di Santa Croce alla Spalliera dei Padri Cappuccini.

Infatti la maggior parte delle persone che fanno richiesta di posti letto gravitano sul territorio del Comune di Trento vista la concentrazione dei servizi di bassa soglia e prima accoglienza nella città. Il flusso continuo degli arrivi di richiedenti protezione internazionale rende dunque indispensabile strutturare interventi continuativi al di fuori della logica dell'emergenza.

Da qui la decisione della giunta di procedere tramite bando all'individuazione del soggetto che gestirà l'accoglienza notturna nel prossimo triennio. Il partner dovrà concorrere alla copertura dei costi previsti con una quota minima pari al 10 per cento". 

Oggi la giunta ha deciso anche di prorogare per il periodo 1° maggio - 30 giugno 2025 l'attivazione dei 19 posti invernali al centro di accoglienza notturno permanente al convento dei Cappuccini, idem per 24 posti letto alle ex scuole Bellesini: sarà riconosciuto un contributo integrativo all'associazione Centro Astalli, che gestisce entrambi i servizi.