Gruppo Dolomiti Energia, i sindacati puntano alla settimana corta
Cgil Cisl e Uil hanno incontrato i vertici della società che è in ottima salute: sono cresciuti i ricavi e il numero dei dipendenti. Si pensa ad aumenti salariali per gli oltre 1.600 dipendenti. La società in cambio vuole l'armonizzazione di tutti gli stipendi
TRENTO. Nuovi progetti per il Gruppo Dolomiti Energia, la società trentina che si occupa di igiene ambientale e raccolta rifiuti e che raggruppa venti società di settore. Venerdì c'è stato un vertice tra i dirigenti della società, con in testa il direttore generale Stefano Granella, e i sindacati confederali di settore accompagnati dalle Rsu del gruppo che rappresentano oltre 1600 persone, di cui 194 assunte nel 2024 e con prospettive di numerose nuove assunzioni a tempo indeterminato. Con i sindacati sono stati affrontati due temi innovativi per la vita dei lavoratori. Da una parte il sindacato ha messo sul tavolo la necessità di incrementare gli stipendi con la contrattazione di secondo livello, forte dei numeri del bilancio che hanno visto il gruppo crescere ancora con un Ebitda quasi raddoppiato sul 2023 arrivato a 679 milioni di euro e un incremento record degli investimenti arrivati a 544 milioni. Il punto sarà fatto nell'assemblea degli azionisti il 30 aprile, quando riceveranno un dividendo pari a 0,1296 euro per azione, in crescita dell'8 per cento sui ricavi del 2023.
Poi è già previsto un nuovo incontro con i sindacati il 19 maggio per discutere del piano industriale. Altro punto importante è l'apertura di un ragionamento sui tempi di lavoro, per cui si ipotizza una settimana corta. In pratica i sindacati hanno fatto un ragionamento di lungo periodo per cui l'età media pensionabile si sta allungando e per ottenere la quiescenza un lavoratore nei prossimi anni dovrà maturare ben oltre i 40-42 anni di lavoro. Quindi molti di più di quanti ne servivano qualche lustro fa. Ragione per cui il tempo complessivo di lavoro andrebbe ridotto.
L'azienda non ha fatto grandi aperture in questo senso, ma c'è disponibilità a discuterne. In cambio vuole però che siano armonizzati tutti gli stipendi. In Gruppo Dolomiti Energia ci sono decine di società, che hanno una storia salariale diversa. Per Dolomiti Ambiente c'è quindi la necessità di armonizzare le 1600 buste paga dei dipendenti, sia per ragioni di ragioneria sia per ragioni di equità interna, perché si creano anche situazioni di tensione a causa delle disparità retributive. E su questo il sindacato è disposto a trattare. La situazione sociologica dei dipendenti di Gruppo Dolomiti Energia permette di fare qualche ragionamento. Su 1634 dipendenti il 75 per cento sono uomini, l'età media è di 44 anni. Il 36,78% ha un'età inferiore ai 40 anni. E, come detto, i dipendenti quest'anno cresceranno ancora, anche grazie ai buoni risultati dell'idroelettrico e alla prospettiva di diversificazione del business, per non dipendere eccessivamente dal comparto energetico, su cui qualche preoccupazione c'è in merito alle concessioni, prorogate fino al 2029.
C'è poi il nodo del partenariato pubblico e privato per nuove espansioni. Su questo c'è da parte della Provincia di Trento un silenzio assordante. «Abbiamo chiesto più volte - dichiara Alan Tancredi, segretario di Uiltec - un incontro all'assessore provinciale Giulia Zanotelli, ma non abbiamo avuto risposte».
Ma da parte sindacale c'è comunque la soddisfazione per avere ripreso le relazioni sindacali con la società: «Questi incontri sono tornati di prassi dopo l'era Merler. Due volte l'anno definiamo una serie di orientamenti rispetto alla contrattazione. La sfida, con Gruppo Dolomiti Energia, è importante: si tratta della più grande società trentina, ed è dunque una sfida rispetto alla capacità di generare ricchezza, fare diventare questo un laboratorio di contrattazione, dobbiamo migliorare le retribuzioni. Dobbiamo farlo anche in altre società - dice Tancredi - ma essendo una società a partecipazione pubblica, ci poniamo in prima fila a sollecitare l'azienda per politiche retributive che aiutino le generazioni future per creare un loro montante importante. Abbiamo calcolato che rispetto al passato lavoreranno 8 anni in più. Credo davvero che possa diventare un azienda da esempio».
Ma non sarà facile, Tancredi lo sa: «Ci scontreremo, ci sta, ma l'azienda è solida e sta vivendo un periodo di slancio importante».