La biografia: «Belushi. In missione per conto di Dio»

Se la graphic novel è la forma letteraria di maggiore vitalità negli ultimi anni, la graphic novel biografica è un genere che al suo interno gode di grande interesse e di un momento di ricca offerta. ‘Belushì di Alberto Schiavone e Matteo Manera propone il suo punto di vista sulla graphic novel biografica, raccontando la storia del comico e attore americano John Belushi, dagli esordi alla morte nel 1982 a soli 33 anni, una storia tanto peculiare e rappresentativa degli anni ‘70 americani da essere stata raccontata in una biografia anche dal giornalista dello scandalo Watergate Bob Woodward. In sette capitoli la vita dell’attore è scandita attraversando i suoi momenti salienti, dall’esordio a Chicago all’affermazione a New York e Hollywood, spesso ricorrendo a didascalie biografiche: al centro del libro le esperienze che segnarono il mito di Belushi, la presenza nel cast originale di ‘Saturday Night Livè dal 1975 al 1979, la parte di Bluto in ‘Animal Housè nel 1978 e naturalmente il film «Blues Brothers» del 1980.

In mezzo le vicende legate a film di minore successo come «1941 - Allarme a Hollywood» di Steven Spielberg, esperienze che non scalfiscono la vitalità dell’attore a differenza dell’abuso alcolico e chimico, che il romanzo grafico non perde mai di vista come un triste leitmotiv. Intorno alla figura solitaria di John Belushi, il fumetto ha due coprotagonisti nella moglie Judith Jacklin e nell’amico e collega Dan Aykroyd.

Tanto quando descrive aneddoti privati, quanto nei momenti immortalati dal cinema o dalla televisione (ripresi quasi con fedeltà fotografica), Manera non ricorre mai a uno stile naturalistico, ma con tratti grezzi e chine acquarellatate sembra rappresentare i contorni sbozzati e la personalità senza compromessi dello stesso Belushi. A questo stile corrisponde una sintassi narrativa che procede come uno storyboard, attraversando i macro-temi della vita del protagonista, soffermandocisi raramente: fra queste pause, a delineare l’interesse degli autori più per il Belushi privato che per quello pubblico, un viaggio in macchina coast to coast con l’amico Dan e le ultime vacanze estive a Marthàs Vineyard.

Il capitolo finale spicca quasi come racconto a parte: senza dialoghi e dominato dall’acquerello, le ultime pagine della graphic novel sembrano il contraltare di una vita vitale e colorata, la messinscena di un silenzio che simboleggia l’esito tragico, prevedibile ma allo stesso tempo paradossale della vita di John Belushi. Al termine del libro un glossario dei personaggi di questa storia, a mò di titoli di coda, aiuta il lettore meno esperto di showbiz americano a districarsi fra i molti nomi citati dagli autori.

Alberto Schiavone, Matteo Manera, «Belushi. In missione per conto di Dio» (edizioni Bd, 112 pagine, 11,90 euro)

 

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