In settimana due volte Gnocchi
Il mattatore emiliano Gene Gnocchi torna in Trentino con un doppio appuntamento. Sarà infatti protagonista questa sera , accompagnato da un chitarrista, di uno show dal taglio cabarettistico alla Fabbrica di Pedavena a Levico Terme, alle 21.30 per la rassegna «Risate a litri», mentre sabato sera, alle 21 , presenterà il suo «Recital» al Teatro Valle dei Laghi di Vezzano per il cartellone di prosa organizzato da Fondazione Aida e Comunità di Valle. Gnocchi, al secolo Eugenio Ghiozzi, rientra nel novero dei personaggi dello spettacolo italiano più noti e apprezzati anche per la sua pungente ironia.
Nato a Fidenza, con l'eredità dell'inimitabile «erre» parmigiana Gnocchi ha iniziato il suo percorso d'artista nelle vesti di rockers con quella grande passione per la musica che da sempre lo caratterizza. Negli anni ?80 in tenuta demenzial-casual (giacca argentata su pantaloncini corti e ingiustificato arco in mano) comincia a calcare l'allora ancora poco noto palco dello Zelig di Milano.
Dopo alcune apparizioni come «comico emergente» al Maurizio Costanzo Show, Gnocchi viene selezionato per lo show Emilio (1989), concepito e sponsorizzato dalla Gialappa's Band e condotto da Teo Teocoli, dove si propone come il più improbabile degli inviati speciali a bordo di una mongolfiera. Con la sua comicità surreale ed insieme «colta» Gnocchi si fa spazio nel mondo dell'etere in diverse trasmissioni, dalla Gialappa's alla Domenica Sportiva senza dimenticare la dimensione live e quella di scrittore.
In Recital lo spettacolo in scena a Vezzano tra gag e punzecchiature vecchie e nuove ripercorrerà tutti i fatti imperdibili della sua esistenza - dai primi lavori, quando per il Circo Medrano svolgeva la mansione di andare a recuperare la donna cannone dove la sparavano, ai primi amori come quell'amante talmente vegana che mangiava il miele solo se le api lo facevano per hobby - in un crescendo di incontri sempre più decisivi per la sua vita come quello con il Papa, con Ahmadinejad, con la nipote di Mubarak, con Matteo Renzi ed altri ancora.
In un caleidoscopio esilarante di fatti sempre più incredibili il comico emiliano fingendo di raccontare la sua avventura umana, ci svelerà, con la giusta ironia, quello che in fondo siamo noi oggi: figli di una crisi economica profonda al punto che l'unico giocattolo che possiamo comprare è la Barbie default che ormai vive con Ken in stazione ed ha un figlio, Renzo Barbie, che fa il giocoliere ai semafori.