Luca Barbarossa a Rovereto fra radio e palcoscenico
C'è anche il cantautore Luca Barbarossa fra i protagonisti dell'evento Radio 2 Play Rovereto che si svolgerà nella città della quercia da oggi a sabato 28. Il musicista capitolino sarà a Rovereto in un doppio ruolo nella giornata di venerdì: al mattino, con inizio alle 10.30, condurrà dall'Auditorium Melotti Radio2 Social Club insieme ad Andrea Perroni e la Social Band , mentre in serata suonerà alle 21.30 al Teatro Zandonai , sempre con l'inseparabile compagnia della Social Band di Stefano Cenci . Un' occasione questa per sentire Luca Barbarossa fra onde radio e musica.
Luca, sarai a Rovereto, nell'ambito di un evento dedicato alla radio: qual è a tuo avviso la sua magia?
Il fascino della radio negli anni è rimasto immutata nonostante tanti cambiamenti tecnologici che a mio avviso sono andati più ad intaccare la televisione che non la radio. Un mezzo, la radio, che stranamente oggi si nutre anche della tecnologia che le viene messa a disposizione per cui esce dagli studi per andare anche sui social e destare anche una certa curiosità su quello che è successo durante un programma di poterlo vedere e condividere.
La tua invece è quella di «Radio2 Social Club» che conduci ormai dal 2010.
Ho sempre accarezzato il sogno di fare radio, e di farla con musica dal vivo. Mi piace l'idea di alternare racconti, discorsi con performance live che poi rimangono negli archivi storici, nelle teche della Rai e che vanno a comporre una sorta di mio bagaglio emozionale. Sono cresciuto con questa idea di radio e ho avuto l'idea di creare uno spazio mio dove gli artisti potessero incontrarsi. Quindi posso davvero dire che Social Club è davvero un sogno diventato realtà.
Mi par di capire che questa dimensione dell'etere ti diverte.
Tantissimo e mi da la possibilità di incontrare molti talenti tante persone con le loro storie, con le loro arti, nel mio studio sono passati grandi scrittori, grandi registi, scienziati, musicisti, per me è una bella finestra sul mondo della cultura e della comunicazione.
Se ti chiedessi allora i nomi degli ospiti che ti hanno più emozionato fra quelli approdati a Radio2 Social Club?
Ci sarebbero tanti episodi da raccontare ma se mi costringi a fare dei nomi, mi vengono in mente James Taylor, Gilberto Gil e Francesco De Gregori che è sempre stato uno dei miei idoli di quando ero un ragazzino.
In serata suonerai anche al Teatro Zandonai insieme alla Social Band di Stefano Cenci: che live sarà?
Si tratta di un concerto in cui emergerà inevitabilmente la mia identità di cantautore, insieme alla social band e agli interventi di Andrea Perroni cercheremo anche in una dimensione come quella teatrale di creare un'atmosfera radiofonica per materializzare quello che è lo spirito del nostro programma.
Le tue prime canzoni sono legate all'inizio degli anni '80, quanto è lontano il mondo della musica di allora da quello di oggi?
Rispetto ad allora sono cambiate tantissime cose quello che è rimasto in molti musicisti è la voglia di provare emozioni e di trasmetterle a chi ti ascolta. Sono cambiati i supporti per ascoltare la musica, i mezzi per farla arrivare alle persone, una volta era il vinile o il concerto, oggi ci sono molti altri mezzi. Forse il problema di oggi è che ci sono tantissime proposte artistiche, mi permetto di dire un overdose, da ascoltatore a volte faccio fatica ad orientarmi in questo oceano di proposte dalle grandi mayor che lanciano prodotti pressoché perfetti ai piccoli indipendenti che mettono la loro musica su youtube o facebook. La mia senzazione è che se alla fine vai a scremare ti accorgi che di tutto questo rimarrà poco rispetto magari a quello che accadeva nel secolo scorso con la musica di cantautori o con la musica di gruppi italiani e stranieri che sono rimasti nel tempo, che hanno creato opere che influenzano i ragazzi di oggi.
Hai respirato l'aria del 1° Maggio a Roma come conduttore. Che esperienza è stata?
Ero caricato davvero a molla perché mi trovavo a fare otto ore di diretta davanti a più di 500 mila persone e per una settimana facevo luce come una lampadina! Per me è stata una scarica di adrenalina, di energia, di musica: ho visto tante belle facce tanti bei giovani in piazza, rispettosi del luogo dove si trovavano in una giornata in cui non ci sono mai stati momenti di tensione o problemi di ordine pubblico.
Ci sarà un ritorno di Luca Barbarossa con un nuovo disco - che sarebbe se non sbaglio l'undicesimo in studio - o non ci pensi proprio?
Certo che ci penso. Ho scritto già alcune cose e la mia intenzione è quella di uscire con un nuovo disco nel 2017, ma visto i miei tempi non mi sento di fare promesse per non fare la fine di tanti politici.