A Renato Morelli il premio Ostana
Importante riconoscimento per l'etnomusicologo, regista, e musicista trentino Renato Morelli che ha ricevuto il Premio Ostana per il cinema. Morelli è stato premiato lo scorso 5 giugno ad Ostana (Piemonte, valli occitane) nell'ambito della cerimonia del Premio Ostana: scritture in lingua madre arrivato alla sua VIII edizione. Un appuntamento con le lingue del mondo ospitato nel paese occitano in Valle Po ai piedi del Monviso, che in quattro giornate ha dato vita ad un vero e proprio festival di letteratura, arte, musica e cinema che ha trasformato Ostana in un punto di ritrovo del multilinguismo, della scrittura e dell'arte. «Il Premio Ostana: scritture in lingua madre», infatti è una festa sulla biodiversità culturale dell'umanità, animata da un ideale di convivència, parola trobadorica che significa «l'arte di vivere insieme in armonia» e che si traduce in una rassegna nella quale gli artisti sono sempre a stretto contatto col pubblico, libero di partecipare e interagire.
L'obiettivo comune è di ascoltare il suono di lingue poco diffuse che ciononostante vogliono vivere, per scoprire attraverso di esse le storie antiche e recenti dei popoli che le parlano. Per l'ottavo anno, infatti, si ritrovano a Ostana scrittori e poeti di tutto il mondo appartenenti alle culture delle minoranze linguistiche. Sono autori in lingua madre, provenienti dall'Ecuador, dalla Nigeria, dal Paese Basco, dalla Frisia, dall'Occitania e dalla Grecìa salentina. Fra le novità di quest'anno del Premio Ostana proprio la sezione dedicata al cinema che ha visto Renato Morelli ottenere il riconoscimento da Fredo Valla.
Proprio durante queste giornate Morelli ha presentato in prima assoluta Mravalzhamier , il suo film dedicato alla via dei canti tradizionali di Svaneti (Georgia) nella misteriosa e selvaggia terra caucasica. L'ennesimo capitolo di un percorso che Morelli sta compiendo nella sua ricerca etnografica, che lo ha portato a realizzare già 65 film etnografici in Trentino, Arco Alpino, Sardegna e America latina, nel costante tentativo di coniugare il rigore della ricerca scientifica con le esigenze di un'adeguata «sintassi cinematografica», dando vita a un intenso programma di documentazione visiva che ha ottenuto significativi riconoscimenti (fra i quali ventun premi internazionali) e che ha stimolato una serie di riflessioni metodologiche sulle tematiche dell'antropologia visiva. La pellicola «Mravalzhamier» è stata anche selezionata e quindi sarà proiettata al simposio Poliphony organizzato dall'Unesco a Tbilisi (Georgia) il prossimo mese di settembre.