Fo, uscirà postumo il libro su Cristina di Svezia
Dario Fo aveva da poco finito di scrivere il suo ultimo libro «Quasi per caso una donna. Cristina di Svezia» che aveva consegnato a Guanda per cui uscirà entro la fine del 2016, a pochi mesi dalla scomparsa del prmeio Nobel, morto oggi a Milano.
È la storia di una «regina impossibile», colta e ribelle, ammirata e avversata, imprevedibile e coraggiosa.
Donna fuori dal comune, educata dal padre come un uomo, Cristina di Svezia viene raccontata da Dario Fo, a modo suo, in «Quasi per caso una donna», dandole voce tra documenti e teatro. Il Premio Nobel, morto oggi a Milano, ha esaminato i testi storici, osservato i dipinti che la ritraggono, ripreso le cronache dell’epoca e un pò la ha anche immaginata per restituirle la sua straordinaria unicità nel suo ultimo libro che aveva consegnato a Guanda per cui uscirà entro la fine del 2016.
Di Cristina di Svezia che preferiva indossare abiti maschili, che si comportava da uomo e ama soprattutto le donne, Dario Fo raccontava con delicatezza anche gli amori femminili, in particolare quello con la dama di corte Ebba Sparre.
Nata e cresciuta in un’Europa in guerra, Cristina si trovò più volte al crocevia di questioni religiose, di potere, di politica e di sesso, dando prova di essere una spericolata ed eroica protagonista del suo tempo, con molto da raccontare anche al mondo di oggi. Si circondò di intellettuali, da Cartesio a Pascal a Molière e, convertitasi al cattolicesimo, lasciò il trono per trasferirsi a Roma, dove diede vita al movimento artistico che, dopo la sua morte nel 1689, portò alla fondazione dell’Accademia dell’Arcadia.
Con Guanda Fo ha pubblicato numerosi libri, molti insieme a Giuseppina Manin come «Dario e Do», «Il Paese dei misteri buffi», «Un clown vi seppellirà» e «Il mondo secondo Fo.
Conversazione con Giuseppina Manin».
Tra gli altri titoli, «L’amore e lo sghignazzo», «L’Apocalisse rimandata», «Una vita all’improvvisa», scritto con Franca Rame, «La Bibbia dei villani», «L’osceno è sacro», ‘Il Boccaccio riveduto e scorrettò,’ Ciulla, il grande malfattorè, scritto con Piero Sciotto e ‘Storia proibita dell’Americà.