I violoncellisti dei Berliner aprono i Suoni delle Dolomiti

di Fabio De Santi

Saranno le note dei dodici violoncellisti dei Berliner Philharmoniker a segnare il prino evento dellaventitreesima edizione de I Suoni delle Dolomiti.

L’appuntamento è quello di venerdì, alle 13, al rifugio Fuciade, al passo San Pellegrino, in val di Fassa (in caso di maltempo il concerto si terrà alle 17.30 al Teatro Navalge di Moena) per il primo di una serie di ventiquattro eventi che animeranno animeranno l’estate negli scenari più affascinanti delle Dolomiti trentine.

I violoncellisti dei Berliner Philharmoniker sono un’orchestra nell’orchestra, corde pulsanti che dal momento della loro nascita nel 1972, all’interno di una vera e propria istituzione mondiale come quella dei Berliner Philharmoniker, hanno conquistato successi e consensi praticamente ovunque.

Non a caso sono stati più volte «ambasciatori musicali» della città di Berlino di fronte a personalità mondiali come il presidente degli Stati Uniti nel corso della Conferenza dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa a Budapest; hanno accompagnato l’ex presidente Richard von Weizsäcker in visita ufficiale in Svezia e sono stati più volte invitati dagli imperatori del Giappone. L’idea di un ensemble di soli violoncelli non è una invenzione contemporanea.

Questo sogno affonda nel tempo.

Il grande violoncellista Pablo Casals (o Pau Casals visto che era catalano) l’aveva sempre desiderato, ma anche all’inizio della straordinaria avventura degli archi che oggi conosciamo esistevano degli ensemble “da gamba” che possono essere interpretati come predecessori di questa esperienza. Si dice che il paradiso sia appeso con i violini, ma è altrettanto vero che le fondamenta stanno nei violoncelli.

E i 12 violoncellisti della Philharmoniker Orchestra sono la dimostrazione di quanto sia fondante e completo lo spettro sonoro di possibilità di questi strumenti.

L’avventura di quella che da molto tempo è una vera e propria istituzione della musica internazionale nacque nel 1972 in occasione della preparazione dell’Hymnus per dodici violoncelli del compositore tedesco Julius Klengel.

Fu quella produzione a far scattare nei membri dei Berliner Philharmoniker l’intenzione di fondare un ensemble “monostrumentale” che ben presto ha conquistato un notevole seguito internazionale.

E sia che suonino musica classica, oppure jazz, tango o brani d’avanguardia, riescono ad affascinare il pubblico per quel mix ampio, unico e inebriante di timbri che 12 violoncelli riescono a produrre, il tutto in un avvicendarsi di solennità, humour, profondità e leggerezza.

La lista dei compositori da loro eseguiti o è lunghissima; tra i contemporanei che hanno scritto espressamente per “I 12” ci sono Boris Blacher, Jean Françaix, Iannis Xenakis, Wolfgang Rihm, Brett Dean, Wilhelm Kaiser-Lindemann, Frangis Ali-Sade, Christian Jost, Kaija Saariaho and Tan Dun. Premiati da costanti successi anche nelle vendite si sono aggiudicati sia nel 2001 sia nel 2005 il prestigioso premio “Echo Klassik”.

In questa occasione proporanno anche composizioni di Boris Blacher, Julius Klengel, Astor Piazzolae José Carlia.

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