SmartLab, una Pasqua trash con il rap di Bello FiGo
Un cortocircuito di sesso, politica e sproloqui attraverso il quale il giovane rapper ghanese ha mandato in tilt mezza Italia. È questa la gustosa definizione che Luciano Capone (Il Foglio, ndr) ha usato per delineare il profilo di Bello FiGo, al secolo Paul Yeboah, uno dei nomi che più ha fatto rumore e scatenato polemiche in questo 2017. Proprio il rapper ghanese, dal 2005 in Italia e residente a Parma, sarà protagonista della PasquaTrash2018 l’evento, organizzato da Sideout con il ragazzi dello Smart che si terrà il 31 marzo allo SmartLab di Rovereto.
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Un personaggio al centro di polemiche roventi specie da quando, era la fine del 2016, ha lanciato un pezzo come Non pago l’affitto in cui Bello FiGo recita come un rosario tutti i luoghi comuni che riguardano gli immigrati. Peccato, però, che in molti ambienti - memorabile il suo scontro in tv con il leader della Lega Matteo Salvini - questa canzone non sia stata presa affatto bene perché interpretata come una sorta di insulto al Belpaese.
Così se da una parte il video del rapper ha incominciato a totalizzare centinaia di migliaia di clic su Youtube - era accaduto anche con l’altro suo singolone Pasta al tonno - dall’altra ha subito violenti attacchi ed intimidazioni che hanno portato anche alla cancellazione di alcuni suoi concerti. Bello FiGo l’ha sempre presa con una certa filosofia dichiarando: «Piaccio alle persone che sanno divertirsi e tutto questo non vuole essere offensivo, io canto col sorriso. Ma tanto chi vuol prendersela se la prende e basta».
Di certo la finezza non è il suo forte, basta dare un’occhiata ai suoi video, su tutti Sembro Antonio Conte, ma quel che conta in questo terzo millennio musicale è far parlare di se: tutto fa brodo anche se il tuo video, come nel caso di Bello FiGo, diventa il più odiato su Youtube e persino Wikipedia cancella, per le troppe offese, la tua pagina.
Su Bello FiGo scorrono fiumi di parole come quelle dell’antropologo Marino Noia che di lui ha detto: «Piace a molti perché rivendica il diritto di essere un adolescente: superficiale, sbruffone, sboccato, perfino sessista».