Joan Baez "in pensione", al via l'ultimo tour
Dopo Elton John e Paul Simon anche per Joan Baez e' arrivata l'età della pensione. Farewell Angelina: con un ultimo album, "Whistle Down the Wind" in uscita domani, e con un tour internazionale al via sempre domani da Stoccolma, anche Joan Baez dice addio alla vita "on the road". "Fare thee Well...", come nella ballata irlandese interpretata tra gli altri da Bob Dylan, Pete Seeger e i Grateful Dead, la maratona di concerti segnerà per la 77enne regina della canzone di protesta una sorta di epilogo - "l'ultimo tour formale", e la definizione ufficiale lascia aperta la possibilità di apparizioni occasionali - per l'interprete di innumerevoli canzoni che hanno fatto la storia della controcultura. La Baez, dalla Svezia attraverserà a zig zag l'Europa passando per 50 città. Quattro date italiane in agosto: l'Arena di Verona, le Terme di Caracalla a Roma, il Teatro di Udine e il Cortile dell'Agenzia di Pollenzo nelle Langhe. Poi il tour si sposterà' negli Usa e in Canada con il concerto finale del 17 novembre a Oakland, California.
Joan in questo modo passa la torcia a una nuova generazione. Ballate folk e spirito popolare, diritti civili e condanna per ogni forma di discriminazione: in più di mezzo secolo di musica, la Baez ha cantato tutto questo, divenendo non solo la voce femminile più celebre e impegnata degli anni '60, ma anche il simbolo di un momento storico. Joan ha marciato con Martin Luther King, è scesa in campo con Cesar Chavez, ha militato contro la guerra del Vietnam, ha sostenuto la protesta delle Dixie Chicks contro l'invasione dell'Iraq, è salita sul palco con Nelson Mandela all'Hyde Park di Londra mentre il mondo festeggiava il suo 90esimo compleanno. Più di recente ha lottato contro la costruzione in Dakota dell'oleodotto nella riserva Sioux di Standing Rock. Con canzoni scritte da Tom Waits, Josh Ritter, Mary Chapin Carpenter, "Whistle Down The wind" è il suo primo album registrato in studio in dieci anni: sono dieci brani profondamente sentiti sulla condizione umana e lo stato del mondo interpretati con voce più profonda rispetto al timbro angelico di Harvard Square o Woodstock 1969.
Sempre lo stesso e' l'impegno politico per il cambiamento sociale e la giustizia. Joan, che dopo l'elezione di Donald Trump aveva lanciato l'appello ai colleghi per "una nuova stagione della canzone di protesta", ha implorato l'America di deporre le armi all'indomani della strage nella Marjory Stoneman Douglas High in Florida. La non-violenza è un tema ricorrente della sua lunga carriera di attività e musicista e torna sull'argomento nel nuovo album con "The President Sang Amazing Grace", scritta da Zoe Mulford dopo il massacro del 2015 in un chiesa nera a Charleston.