A Firenze la casa dei capolavori del '900
Nel cuore storico di Firenze si apre uno scrigno interamente dedicato all'arte contemporanea. Un nuovo spazio, ricco di sculture, dipinti e traboccante di capolavori firmati da de Chirico, Picasso, Max Ernst, Lucio Fontana Andy Warhol, Alberto Burri e molti altri protagonisti dell'espressività creativa del Secolo Breve. L'esposizione permanente apre i battenti in Palazzo Bartolini Salimbeni, edificio tardo rinascimentale di piazza Santa Trinita a pochi passi dalla centralissima via Tornabuoni: a curarla, la neonata 'Associazione per l'arte e la cultura', nata per iniziativa del collezionista e fondatore della Galleria Tornabuoni Roberto Casamonti.
Dal 25 marzo (con ingresso gratuito su prenotazione) alla visione del pubblico verrà offerto un itinerario di un centinaio di opere, raccolte da Casamonti in oltre 40 anni di attività nel settore: obiettivo, raccontare il viaggio e le correnti dell'arte del '900 dal suo inizio agli anni '60. Tra i pezzi più conosciuti, in mostra vi sono Ettore e Andromaca di de Chirico (così come la sua Piazza Italia con piedistallo vuoto), Jackie di Andy Warhol, i Due piccioni e Lotta tra un fauno e un centauro di Picasso ed una intera sala dedicata ai celebri 'Concetti spaziali' di Lucio Fontana.
Ad aprire il percorso, due imponenti sculture, rispettivamente di Arnaldo Pomodoro e de Chirico; l'itinerario si snoda poi dalle tele primonovecentesche di Boccioni, Balla, Soffici fino ad addentrarsi e variegarsi nelle numerose e multiformi avanguardie del secolo, accompagnando il visitatore fino alle sperimentazioni con la materia grezza di Alberto Burri (presente con tre opere, Combustione, Rosso Nero e Sacco) e le stilizzazioni 'Jazz' di Kounellis. Moltissimi i 'pesi massimi' che si incontrano lungo le sale: c'è il sognante Angelo azzurro di Casorati, la sanguigna natura morta di Guttuso Fiasco candela e bollitore, gli Animali nella foresta di Max Ernst (oltre all'iconico Donna Casa Passero), le catene ed i frammenti metallici della cinetica Berlino di Emilio Vedova, il pacco bianco con ceralacca della serie di opere acromatiche di Piero Manzoni. E ancora lavori di star dell'arte contemporanea come Marini, Savinio, Klee, Chagall, Kandinsky, Matta, Capogrossi, Castellani.
"La collezione - spiega il critico e curatore scientifico Bruno Corà - si appresta a qualificarsi come una delle maggiori raccolte d'arte moderna e contemporanea aperte al pubblico esistenti in Italia". Ma, nello spirito 'movimentista', teso verso il futuro, dell'arte contemporanea, aggiunge lo stesso Roberto Casamonti, "questa esposizione non resterà 'ferma', così com'è: il prossimo anno proseguiremo il racconto iniziato adesso con un nuovo allestimento per mostrare il capitolo successivo, l'arte dagli anni '60 ai giorni nostri. Ci saranno opere di Boetti, Kiefer, Calzolari e tanti, tanti altri, inclusi molti artisti giovani. E dall'anno successivo ancora ci apriremo anche alle mostre personali".