Oggi la festa del Diapason: un live tra vinili e cd
«E chi l'avrebbe mai detto di essere ancora qua. In questi anni ho maturato la consapevolezza di essere davvero un fuscello in mezzo alla tempesta». Diego Baroni , da 15 anni dietro il bancone del Diapason, è il titolare dell'unico negozio di dischi rimasto in tutta la provincia. In via Tartarotti, al civico 8, da tre lustri resiste un piccolo paradiso per tanti appassionati di musica. Una «riserva indiana», l'ha definito qualche affezionato cliente, che questo pomeriggio festeggerà i suoi primi 15 anni di attività. A partire dalle 15, si chiuderà la strada e nello slargo accanto al negozio ci sarà un rinfresco, delle promozioni sui prodotti musicali e sul palchetto esterno si esibiranno cinque gruppi dal vivo, i Janovanta, Grizzly, The Uncles, The Bankrobber e Music Project Trio, per una giornata all'insegna della buona musica, per tutti i gusti.
«Mi spiace solo non aver potuto invitarne di più», afferma Baroni, felice ma allo stesso tempo un po' preoccupato per il richiamo che l'evento sta avendo. «Ne parlano in tanti, non so cosa aspettarmi. Oltre ad una festa di compleanno, sarà anche una bella occasione per offrire qualcosa di nuovo e animare il centro storico. Anche Woodstock nacque per caso, nessuno s'immaginava sarebbe passato alla storia», scherza. «In ogni caso - aggiunge - dubito fortemente di arrivare al ventesimo anniversario. Mi auguro di sbagliarmi e farò tutto il possibile per resistere ancora, ma sono altresì consapevole di essere di fronte a una lotta improba».
A segnare uno spartiacque nel mercato musicale il 2009, anno che consacrò l'avvento della musica liquida digitale e di internet, segnando una progressiva defezione da parte del pubblico verso i formati fisici. «Quando ho aperto, nel 2003, a Rovereto c'erano sei negozi che vendevano anche dischi e cd. Oggi sono rimasto l'unico in provincia», fa notare Baroni. A provocare un'inversione di rotta e tenere a galla, almeno per ora, il mondo discografico e i piccoli negozi di musica è stato però il vinile. Un ritorno, sottolinea il titolare del Diapason, decisamente imprevedibile. Fatto sta che i vecchi ma affascinanti 33 o 45 giri hanno cominciato a rientrare nelle case, ammaliando anche i più giovani.
«I cd vanno ancora per la maggiore, ma ci sono giornate che si vendono più vinili. Una sorpresa inattesa che ci ha salvato. Come ci ha salvato quella generazione legata alla tradizione musicale degli anni Settanta e Ottanta, che ha vissuto l'epoca d'oro, mantenendo poi intatta quella passione viscerale per la musica», raccontano dal piccolo baluardo di via Tartarotti. Piccolo di dimensioni ma con una scelta ricchissima - oltre 15 mila pezzi tra cd, dvd e vinili - che ha conquistato una rete di inguaribili appassionati, che nel tempo sono diventati clienti abituali e a volte amici. Molti si incontrano tra loro in negozio, perché Diapason in quindici anni è diventato una vera istituzione, un punto di riferimento non solo per i roveretani, ma per tutti gli amanti di musica, anche da fuori provincia.