Con Macbeth per amare il teatro
Non ha avuto nessun dubbio la regista Serena Sinigaglia sul nome e sul testo dell’autore da rappresentare per la terza edizione del progetto Compagnia regionale che martedì 30 ottobre alzerà il sipario della Stagione di prosa 2018/19. Non potevano essere che William Shakespeare ed il suo Macbeth.
Il progetto ideato nel 2016 dal Teatro Stabile di Bolzano, il Centro Santa Chiara ed il Coordinamento teatrale trentino è nato con lo scopo di «censire» e valorizzare gli attori professionisti della nostra regione.
Dopo «La cucina» di Wesker diretta da Marco Bernardi, «Il senso della vita di Emma», romanzo teatrale di Fausto Paravidino, «Macbeth» sarà al Teatro Cuminetti il 30 ottobre in prima nazionale con repliche fino all’11 novembre per poi spostarsi al Teatro Comunale di Bolzano dal 15 novembre al 2 dicembre, con ulteriori tappe a Bressanone, Brunico, Vipiteno, ed una circuitazione successiva in provincia grazie al Coordinamento Teatrale Trentino come ha indicato Loreta Failoni venerdì 26 ottobre in conferenza stampa.
Lei e il presidente del Santa Chiara Enzo Bassetti sottolineano l’importanza di un progetto che affida al teatro un ruolo incisivo di crescita culturale e sociale. «Un progetto che non si chiude in confini territoriali», specifica il direttore dello Stabile di Bolzano Walter Zambaldi «ma che offre invece significative possibilità di confronto a più livelli». Marco Bernardi, dopo aver espresso stima, affetto e solidarietà a Francesco Nardelli che ha da poco lasciato il suo incarico come direttore del Centro e con il quale era stato ideato a suo tempo il progetto, ha indicato come nel corso di questi ultimi anni gli abbonati alla Stagione sia a Trento che a Bolzano siano raddoppiati, confermando la buona salute del settore.
«Per quanto riguarda il progetto, sono centinaia gli artisti regionali che nel corso di questi tre anni si sono presentati alle audizioni», ha sottolineato.
Quest’anno sono stati centodue. Serena Sinigaglia ne ha scelti sei: Giovanni Battaglia, Gianluca Bazzoli, Paolo Grossi, Sebastiano Kiniger, Sara Rosa Losilla e Maria Giulia Scarcella ai quali sono stati affiancati Alfonso Genova, Noemi Grasso, Pierpaolo Preziuso, Federica Quartana ed Elvira Scorza della scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino. I ruoli di Macbeth e Lady Macbeth saranno interpretati da Fausto Russo Alesi ed Arianna Scommegna, quello di Banquo da Stefano Orlandi. I costumi teatrali portano la firma di Katarina Vukcevic e sono realizzati dall’Accademia delle Belle Arti di Brera.
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Shakespeare è in assoluto l’autore teatrale più formativo, quello che insegna a fare teatro e che affida ad ogni personaggio, secondario o principale che sia, un ruolo ben preciso che necessita di testa e fisicità.
Non è stato facile individuare gli attori per questo Macbeth, perché nel corso delle audizioni ho spesso avvertito una certa carenza di informazione teatrale unita alla pretesa di professionalità. Ammetto di essere una regista severa, ma per il "mio Macbeth", frutto anche di un adattamento del testo ad opera di Letizia Russo ed un percorso formativo di quattro laboratori, ho fatto delle scelte precise, sia in termini di rappresentazione che di lavoro collettivo. Macbeth rispecchia da sempre il degenerare della violenza e di un potere affidato a mani sbagliate ed impreparate. Macbeth e Lady Macbeth in realtà non sono i ?cattivoni? della storia, ma due personaggi tragicomici, incapaci di gestire il male che li circonda, ed il mio allestimento si muove in questo senso».