Girolamo Romanino e la fuga di Ciurletti
Tornano gli appuntamenti al Museo Diocesano. Domani, 14 novembre, alle ore 17.30, nell’incontro «Dal testo all’immagine. Il Vangelo attraverso lo sguardo di un teologo e di uno storico dell’arte», don Marcello Farina ed Ezio Chini proporranno una lettura parallela di alcuni episodi della Bibbia che furono fonte di ispirazione di altrettante opere del Museo e del territorio trentino. Ingresso libero e gratuito.
Giovedì 15 novembre, alle 17, è in programma la presentazione del libro di Barbara Maria Savy, Romanino «per organo» dedicato al pittore Girolamo Romanino, uno dei principali protagonisti delle arti figurative nella Trento del Rinascimento. Appena portato a termine il grande ciclo pittorico realizzato nel Castello del Buonconsiglio fra il 1531 e il 1532, Girolamo Romanino ricevette a Trento un altro prestigioso incarico: l’esecuzione delle grandi ante dell’organo di Santa Maria Maggiore. Di esse, distrutte in un incendio nell’Ottocento, si sono conservati solo due frammenti originali, ma si conosce molto bene il loro aspetto originario grazie ad antiche copie in grandezza naturale conservate a Praga.
Il committente dell’opera fu Giovanni Antonio Zurletta (o Ciurletti), che già aveva commissionato la sottostante cantoria a Vincenzo Grandi. In seguito il Ciurletti, accusato di aver aderito alla Riforma luterana, fuggì in Valtellina. Una complessa vicenda che unisce in modo inscindibile la storia religiosa, la sofferenza umana e l’arte figurativa del pieno Cinquecento. Essa verrà rievocata durante l’incontro al Museo, in occasione della presentazione dello studio che Barbara Maria Savy, docente di storia dell’arte all’Università di Padova, ha recentemente dedicato al Romanino pittore di organi (Romanino “per organo”. Musica e devozione a Brescia nel Rinascimento, Padova, 2015).
La presentazione di Barbara Maria Savy sarà arricchita da due interventi di approfondimento: Ezio Chini inquadrerà dal punto di vista storico-artistico l’attività del Romanino a Trento e in Santa Maria Maggiore, e Alessandro Paris ricostruirà il contesto storico e la tormentata vicenda umana del Ciurletti.
Con l’occasione Luca Gabrielli presenterà, fresco di stampa, il fascicolo 2018 | 1 della rivista Studi Trentini. Arte, della quale è direttore. Il numero è ricco di novità su temi inerenti la storia delle arti in Trentino: gli affreschi tardo trecenteschi dell’antica torre Burri ad Ala (Annamaria Azzolini, Walter Landi); una riflessione sul “Rinascimento fra i monti” e le opere d’arte di cultura figurativa tedesca presenti in territorio trentino (Ezio Chini); un approfondimento su una raccolta numismatica proveniente dal territorio di Ala e sul tema delle falsificazioni di monete veneziane a fine Cinquecento (Beata Marcinik); novità documentarie sul palazzo e sui dipinti del pittore Giuseppe Alberti a Cavalese (Elvio Mich, Italo Giordani); alcuni dipinti inediti di Giovanni Battista Lampi in collezioni trentine (Roberto Pancheri); nuove acquisizioni documentarie sulle commissioni artistiche dei Firmian nel XIX secolo (Paolo Dalla Torre); un album fotografico sul nascente fenomeno del turismo patriottico nel Trentino e nell’Alto Adige negli anni Trenta del Novecento (Emanuele Curzel, Daniela Dalmeri); infine il repertorio delle pubblicazioni d’arte trentina dell’anno 2017 e cinque recensioni, una delle quali dedicata al libro di Barbara Maria Savy.
Venerdì 16 novembre 2018, alle 21, proiezione di Revenir di David Fedele e Kumut Imesh: un film coraggioso, un esperimento cinematografico controverso e una collaborazione unica tra un regista e un rifugiato. Sarà presente il regista David Fedele.
Venerdì 23 e sabato 24 novembre, alle ore 16.30, «Girolamo Roccabruna: un percorso tra Museo e Palazzo»: un itinerario tematico dedicato al canonico(1525-1599) fra la pinacoteca del Museo e Palazzo Roccabruna.