Record di visitatori al Colosseo, oltre 7,6 milioni nel 2018
«Ancora un record segnato dal Parco archeologico del Colosseo». A rivendicarlo dalla sua pagina Facebook è il Mibac che sceglie i social per divulgare gli ultimissimi dati delle visite all’Anfiteatro Flavio relativi all’anno che si è appena concluso: «Nel 2018 registrati oltre 7,6 milioni di visitatori con un incremento, rispetto al 2017, del 7,4%. La media giornaliera è stata di circa 21 mila visitatori e i picchi di presenze si sono registrati nei mesi di marzo e giugno».
Intanto, arriva anche la notizia del restyling per le aree verdi intorno al Colosseo. Il parterre sarà caratterizzato da «sempreverdi» con un’unica nota di colore, grazie alla presenza di gruppi di rose antiche. Prevista anche un’illuminazione a terra e una disposizione studiata di alcuni reperti già presenti nell’area.
L’obiettivo dei lavori, messi a gara dal Campidoglio per un valore totale stimato di circa 700mila euro e le cui offerte dovranno arrivare entro fine gennaio, è quello di «valorizzare l’enorme potenziale del sito» migliorandone la «modalità di fruizione, attualmente limitata alla presenza monumentale del Colosseo».
Nelle relazioni della gara si spiega la ratio dell’iniziativa: le aree verdi vengono considerate «non solo come “coronamento”, ma «di completamento” del sito», facendo «convergere non solo finalità estetico-ambientali dell’ambito archeologico con l’intorno ma, obiettivi di salvaguardia, decoro e sicurezza di uno dei siti più frequentati al mondo».
In campo ci sono sia interventi di riqualificazione ambientale, sia strutturali. Per «valorizzare più l’aspetto visuale» dell’intera area, si punta alla «realizzazione di “parterre sempreverdi” di specie tappezzanti, sempreverdi che assecondano l’orografia esistente».
Questa la premessa: «Il carattere monocromatico dei giardini è tema di grande ricercatezza nella tradizione del giardino italiano che affonda le sue radici nel giardino romano antico di epoca imperiale».
Unico elemento cromatico previsto sono «isolati gruppi di rose antiche, la cui scelta risponde non solo alla finalità del contesto storico che il sito impone ma, alla riscoperta del valore culturale legato all’evoluzione del genere conosciuto fin dalle epoche antiche dei Greci e dei Romani». In talune zone, spiegano le carte, si rendono necessari anche «interventi sotto-superficiali di preparazione del terreno» tra cui «l’eliminazione della vegetazione infestante» e le «operazioni di risanamento e stabilizzazione dei suoli».
Vari reperti archeologici, come «tratti di cornicioni e colonne» che «attualmente sono sparsi senza apparente ordine, verranno risistemati sotto la supervisione di sovrintendenti preposti, presso le zone dove sono posizionate le rose e le altre specie che costituiscono parterres “a macchia”. È prevista l’illuminazione a livello del terreno con luce soffusa non invasiva e nascosta dalle specie stesse, per offrire un’immagine notturna molto suggestiva del sito in tutti i suoi elementi finalmente percepiti come un “unicum” con l’Anfiteatro».