«La Favorita», amori, intrighi e gelosie a corte
Intrighi, vendette, colpi bassi, gelosie nella corte della regina Anna, nel triangolo lesbico di La Favorita di Yorgo Lanthimos, in sala con Fox dal 24 gennaio, proiettato verso la notte degli Oscar dopo gli applausi a Venezia e al Golden Globe vinto dalla fantastica protagonista Olivia Colman. Oltre ad altri riconoscimenti tra cui il Critics’ Choice Awards ad Olivia Colman e al Miglior Cast e 12 nomination ai Bafta.
Lanthimos (suoi i potenti e controversi «The Lobster» e «Il cervo sacro») racconta la sfida, anche di seduzione omosessuale tra due dame, Abigail Masham (Emma Stone) e Sarah Churchill (Rachel Weisz), per diventare unica, potente favorita della regina Anna Stuart (1665-1714), a capo del regno d’Inghilterra, depressa, instabile, «bambina», interpretata da Olivia Colman.
Gelosie violente e manovre politiche, capricci che cambiarono vite di milioni di persone per la guerra Inghilterra-Francia che dominò tutto quel periodo storico.
Tre donne protagoniste in un film è piuttosto raro, per questo il regista greco, che ci ha messo nove anni a fare il film, ha osservato: «Spero si possa considerare un piccolo contributo al tempo del #metoo.
I registi sono uomini, lo sguardo maschile nella gran parte dei casi le vede fidanzate, oggetto di desiderio, questa è una eccezione: al centro di La Favorita ci sono tre donne, fantastiche e orrende come ogni essere umano».
Per un caso la carriera di Olivia Colman incrocia due volte la Corona: oltre alla viziata Anna è nella terza attesa stagione della serie Netflix «The Crown» la regina Elisabetta II negli anni '60, al posto di Claire Foy, il cui debutto nel 2019 non ha ancora data d’esordio. «Le due regine non hanno nulla in comune», ha detto la Colman tenuta al riserbo.
«È stato bellissimo recitare questa regina bambinesca, che non ha fiducia in se stessa, che la cerca negli altri, che non sa se è davvero amata da queste dame o usata, una donna che ha troppo potere e troppo tempo per usarlo», dice l’attrice, classe 1974, una capacità interpretativa incredibile, degna della migliore tradizione inglese. Le scene di sesso lesbo? «Non abbiamo inventato niente, da tempo si fa così», hanno scherzato le attrici.
«Siamo stati insieme tutti noi prima di girare in quelle fantastiche location - che Lanthimos inquadra di grandangolo contribuendo ad una prospettiva particolarmente suggestiva di questa misconosciuta storia - per tre settimane, abbiamo imparato a conoscerci, a fare amicizia, così il sesso ci è venuto facile», ha detto Emma Stone, sottolineando, se mai ce ne fosse bisogno, che è tutto finto. Nel film è Abigail, una dama caduta in disgrazia, vittima di violenza, venduta dal padre, «ma è una donna che ha deciso di sopravvivere e puntare su se stessa e alla fine ce la farà».
«Le donne sono complicate, straordinarie: una storia come questa le esalta», ha chiosato Lanthimos.