Dimenticate Mimì Augello:allo Zandonai il «Pesce d'Aprile» di Cesare Bocci
È uno degli attori più acclamati degli ultimi tempi e la sua fama è stata notevolmente accresciuta dalla sua parte nel Commissario Montalbano, accanto a Luca Zingaretti.
Le sue indagini nei panni della spalla del famoso commissario «camilleriano», ovvero Mimì Augello, hanno quasi sovrapposto le sue capacità con quelle del personaggio nel commissariato dell’immaginaria «Vigata». Stiamo parlando di Cesare Bocci che sarà sul palco del teatro Zandonai a Rovereto questa sera alle 20.45 con «Pesce d’aprile». Accanto a lui la brava Tiziana Foschi. Regia dello stesso Bocci e supervisione di Peppino Mazzotta.
Perché Bocci ovviamente non è Mimì Augello, lo sciupafemmine, è anche un bravissimo attore, uno straordinario animale da palcoscenico. E sul palco dello Zandonai domani sera va un testo molto particolare. È infatti tratto dall’omonimo romanzo autobiografico scritto da Bocci con la sua compagna Daniela Spada, che quasi 26 anni fa, il Primo d’aprile appunto, finì in coma per un ictus post parto.
Ecco, questo è il racconto di un grande amore che la malattia ha reso ancora più grande: un’esperienza di vita reale, toccante, intima e straordinaria di un uomo e di una donna che non si danno per vinti quando all’improvviso il destino sconvolge la loro vita. In questo senso è davvero uno spettacolo vero, lucido, ironico e commovente, in cui i due protagonisti si mettono a nudo svelando le loro fragilità, raccontando come all’improvviso possano crollare le certezze e come si possa risalire dal baratro con caparbietà, incoscienza, tanto amore e voglia di vivere.
In scena, in un’alternanza di situazioni dolorose, grottesche, a volte divertenti, si delinea l’immagine di una donna prigioniera di un corpo che non le obbedisce più e che lotta per riconquistare la propria vita, con il suo uomo che le è accanto sempre e comunque sorridente.
Con ironia e disarmante lucidità prende corpo una testimonianza diretta che trasmette tanta forza, quella forza che spesso manca nel quotidiano.
Un racconto al quale gli spettatori assistono in un contrasto positivo di emozioni: con gli occhi lucidi e la risata che prorompe all’improvviso a volte amara, altre volte semplice, spontanea, liberatoria. Dopo 26 anni Bocci e Spada, interpretata da Foschi, sono qui a raccontarcelo, in una straordinaria prova d’attore.
Durata dello spettacolo 1h e 30.