Diodato dall'Arena canterà «Fai rumore»
«Questa manifestazione rappresenta un momento di grande unione. La musica può abbattere tutte le barriere, cancellare i confini politici, dimostrare che siamo legati da fili invisibili».
Diodato accende l’Arena di Verona sulle note di “Fai rumore” che, dalla vittoria al Festival di Sanremo, ad essere cantata dagli italiani sui balconi, al David di Donatello approda agli Europe Shine a Light - Accendiamo la musica levandosi alto nel cielo l’invito, come recita il testo, ad abbattere il muro dell’incomunicabilità. Antonio Diodato questa sera (sabato 16 maggio) in diretta su Raiuno a partire dalle 21, rappresenterà il nostro Paese nella versione senza gara - causa emergenza coronavirus - dell’”Eurovision song contest”. Non ci sarà per la prima volta la competizione ma 41 musicisti in rappresentanza di altrettante nazioni, proporranno il loro brano accompagnato da un video. Particolarmente suggestiva si annuncia la performance di Diodato, che da un’Arena di Verona deserta canterà “Fai rumore”.
«È stato emozionante cantare da solo in uno dei templi della musica mondiale, sentire la mia voce che viaggiava e tornava indietro con un’altra forma, con un’essenza diversa che sembrava avesse fatto un viaggio nel tempo: mi sento onorato e privilegiato».
L’evento sarà presentato per l’Italia da Flavio Insinna e Federico Russo che si collegheranno con gli interpreti italiani delle ultime edizioni della kermesse: Mahmood, il Volo, Ermal Metha e Fabrizio Moro, Gabbani, Francesca Michielin oltre ad Al Bano (che ha partecipato tre volte) ed Enzo Miccio .
«Questo periodo di blocco forzato può essere anche un’opportunità - continua -. Dall’euforia post Sanremo, alle riflessioni in solitario ho provato a buttare giù su un foglio quelle sensazioni che ho vissuto per scrivere nuovi brani che, spero, possiate ascoltare molto presto».
Pensa di tornare in gara il prossimo anno al Festival di Sanremo e partecipare così all’Eurovision Song Contest?
Ride: «Devo ancora smaltire la vittoria e sinceramente rifarlo non mi sembrerebbe giusto. Per come sono fatto non vorrei togliere un posto a qualcuno al prossimo Eurovision. Se ci sarà la possibilità, anche come ospite, sono disponibile a portare la mia musica ovunque. Soprattutto in luoghi che hanno segnato la mia carriera e la mia vita».
Sta pensando al suo conterraneo Domenico Modugno che nel 1962 vinse la competizione europea?
«Sì. E sabato sera farò un omaggio al Mimmo nazionale».
Tre brani che hanno segnato la sua vita?
«Mi piacerebbe fare un passaggio internazionale con una canzone di Domenico Modugno, una dei Beatles e perché no anche una mia, direi “Che vita meravigliosa”».
Continuerà a scrivere colonne sonore o brani per film?
«Nella mia musica c’è tanto cinema da sempre e vorrei proseguire. E’ una mia grande passione e spero di riuscire a collaborare con molti registi».
Avrebbe mai immaginato che “Fai rumore” sarebbe diventata una canzone “nostra” e non più sua?
«Quando ascolti un brano e dici che sta parlando di te è il regalo più grande che puoi fare a chi l’ha scritta. Da ragazzino provavo queste sensazioni e sono contento che oggi mi dicano “la nostra canzone”».
Lei ha sempre detto di essere “molto fisico” e ora?
«E adesso è davvero strano non poter abbracciare o stringere la mano alle persone. Stare con queste mascherine è davvero insolita come situazione. Ma c’è la musica che unisce e non si ferma. La musica ha questa responsabilità nel raccontare il proprio tempo: la musica veicola messaggi, personalmente mi ha trasformato in una persona migliore».