Con il romanzo-inchiesta su Maria Domenica Lazzeri Loperfido vince un premio
Nuovo riconoscimento per l’ultimo libro dell’autore trentino Pino Loperfido. La giuria del Premio letterario Ibrsc, dedicato alla contessa Caterina De Cia Bellati Canal, ha infatti assegnato al suo «La manutenzione dell’Universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri» il primo premio assoluto per la sezione Narrativa, con la seguente motivazione: «Attraverso un’ammirevole fusione di generi letterari, l’opera ricostruisce l’incredibile vicenda di una mistica trentina vissuta a fine Ottocento in un ambiente di incredulità e opposizione».
La cerimonia di premiazione si terrà, in modalità digitale, sabato 21 novembre, dalle ore 17 sulla piattaforma Zoom del premio.
Il romanzo, edito da Curcu Genovese e giunto alla terza edizione, racconta le vicende di Maria Domenica Lazzeri, una donna vissuta nella prima metà dell’Ottocento nel paese di Capriana, in Trentino. Visse lunghi anni immobile nel letto, segnata da ferite come stimmate, piaghe, suppurazioni e versamenti di sangue e (secondo il racconto popolare) senza mai mangiare. Chi fu veramente? Una mistica? Una santa? Una pazza mistificatrice? Secondo molti ferventi seguaci, "visse per 14 anni immobile nel suo letto di dolore, senza bere né mangiare; stimmatizzata, e morì a 33 anni il 4 aprile 1848. Tutti i venerdì sanguinava copiosamente dalle ferite delle mani, dei piedi, del costato e dai 40 e più fori della testa. Possedeva doni quali l'ubiquità, la preveggenza, la conoscenza di lingue mai studiate, e"sentiva stando nel suo letto, ciò che veniva detto a grandi distanze, ad esempio le omelie della Messa nella chiesa del paese".
Vicende che, nonostante una popolarità di livello continentale, non sono mai riuscite ad emergere del tutto. Tanti, infatti, i misteri ancora irrisolti a cui si aggiungono l’incertezza e la prudenza con cui la Chiesa pare muoversi, ieri e oggi, attorno ai fatti di Capriana.
Con questo libro, Pino Loperfido porta a compimento una ricerca durata oltre vent’anni. E lo fa quasi in forma di romanzo, con una narrazione in cui letteratura, storia e scienza si intrecciano con le sue più intime memorie personali. Tra le pagine, infatti, spunta ben presto una seconda, inattesa protagonista. È Teresa, la madre dell’autore, mancata nel 2008.