Festival della Memoria a Trento Online le testimonianze sull'orrore del nazismo e dell'Olocausto
Si è aperto ufficialmente ieri pomeriggio Living Memory, il primo Festival della Memoria creato dall'associazione "Terra del Fuoco Trentino”, in collaborazione con la Fondazione Museo storico e con il sostegno del Servizio attività culturali della Provincia autonoma di Trento.
«Contestualmente - si legge in un comunicato - è stata inaugurata la mostra ufficiale del Museo di Auschwitz-Birkenau “German Nazi Death Camp Konzentrationslager Auschwitz" all’interno degli spazi dell'Officina dell'Autonomia in via Zanella 1/A a Trento, sede della Fondazione Museo storico. “Il Festival rappresenta un’esperienza unica per i nostri studenti e per la cittadinanza tutta” ha osservato l’assessore provinciale all’istruzione e alla cultura Mirko Bisesti, che ha parlato dell’opportunità di offerta di “ascoltare i testimoni della tragedia dell’Olocausto e visitare virtualmente il campo di concentramento e centro di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. Il Trentino intende in questo modo vivere la memoria come una vera esperienza, ricordando che nel mondo ancora oggi ci sono realtà che ripetono quelle nefandezze”.
Gli appuntamenti sono trasmessi in streaming attraverso il sito dell'evento. Gli incontri, al teatro Cuminetti di trento, saranno trasmessi tutti i giorni fino al 27 gennaio (IL PROGRAMMA). Prossimo appuntamento domani, giovedì, alle 10, con lo spettacolo teatrale "L'istruttoria".
Introdotto dalla giornalista Denise Rocca, l’appuntamento ha visto l’intervento della direttrice della Casa editrice del Museo di Auschwitz-Birkenau, Jadwiga Pinderska-Lech, che ha parlato della nascita di questa importante realtà, che ha messo a disposizione la propria mostra ufficiale, aperta al pubblico a Trento nei giorni feriali a partire da mercoledì 20 dalle ore 10 alle 17.
L’esposizione sarà itinerante sul territorio provinciale, a cura dell'associazione Terra del Fuoco Trentino.
Il direttore della Fondazione Museo Storico Giuseppe Ferrandi ha evidenziato come fare memoria oggi sia una vera e propria sfida: “L’esposizione degli oggetti dei deportati è importante anche per smentire i negazionisti. La forza degli oggetti è un antidoto fondamentale alla fabbricazione di bugie e al tentativo di ‘disinnescare’ questa storia”.
Il presidente della Consulta degli studenti Vittorio Benoni e la sovrintende scolastica provinciale Viviana Sbardella hanno ringraziato gli organizzatori degli eventi: “L’impossibilità di organizzare il “Treno della memoria’ a causa dell’emergenza Covid si è trasformata in un’opportunità. Aiutare i nostri ragazzi a comprendere ciò che è accaduto è fondamentale” sono state le parole di Sbardella».