Quando Depero disegnò il marchio dei salumi Marsilli (che non piacque e non fu usato)
Un vero inedito, ora custodito dal discendente Ezio Marsilli: andrà in mostra al Museo di via della Terra: «Poi spero che non ritorni in archivio»
ROVERETO. Con la riapertura dei musei, appena l'allentamento delle misure anti Covid lo consentirà, Casa Depero, tra le sue novità, svelerà al pubblico un altro aneddoto del Depero roveretano. Si tratta del "bozzetto Marsilli", che Fortunato Depero disegnò per l'amico Eugenio Marsilli ma che non fu mai utilizzato come marchio del salumificio che la famiglia Marsilli gestiva alle Porte di Trambileno.
Un inedito, rimasto negli archivi, che ora offre valore aggiunto alla collezione. Per Ezio Marsilli) quel bozzetto è la storia di un'amicizia con l'artista futurista ma anche il legame della sua famiglia con la città. Mentre racconta i suoi ricordi di bambino, sembra di vedere la scena di un film.
Lo sfondo è la Rovereto del 1937. In piazza Rosmini, tra le poche auto che circolavano allora, c'è parcheggiata quella del papà Eugenio. É il rito della domenica: «Venivamo in città con la macchina dalle Porte, dove abitiamo. Papà la parcheggiava in piazza, allora si poteva, e poi andavamo a piedi fino alla chiesa di San Marco, dove partecipavamo alla messa. Ricordo il parroco che predicava dal pulpito e poi, nel tragitto verso piazza Rosmini, si formava il gruppo degli amici». La meta del dopo messa era il Caffè Imperiale, nel palazzo di fronte all'asilo Rosmini, in cima all'omonimo corso. Sembra di vederli quegli uomini al bar con qualche bambino al seguito.
«Io avevo undici anni allora e ricordo Fortunato Depero seduto al tavolo con papà. Poi c'erano Costa, Bini, Bizzarini, personaggi che consideravo dei maestri. Non parlavano mai di stupidaggini, si confrontavano in quel momento al bar la domenica dopo messa».
Ed è in uno di quei momenti che Fortunato Depero regalò all'amico Eugenio Marsilli il bozzetto di un marchio per la sua azienda. Lo stile è inconfondibile. I colori scelti sono quelli della città di Rovereto, il giallo ed il verde, con le ghiande e le foglie della quercia a ricordare i simboli che la contraddistinguono. Sulla sinistra il marchio dei Marsilli: una sorta di sole rosso con le iniziali S, che sta per salumificio, ed M, per Marsilli.
«A papà non piaceva e non l'ha usato» commenta Ezio Marsilli, classe 1926. É il terzo dei quattro fratelli Marsilli, tutti e tre impegnati nell'azienda di famiglia fino agli anni Novanta, quando venne ceduta ad un gruppo americano. Poi ci sono un altro fratello ed una sorella più giovane.
Ezio è il custode della memoria della sua famiglia. Ha gli occhi lucidi quando racconta gli aneddoti legati a quegli anni e in ogni suo racconto traspare il grande attaccamento per la città: «Sono consigliere onorario del Consiglio della Campana dei Caduti, fondatore del Lions club e tra i fondatori del Mart. La nostra famiglia si è sempre spesa per la città. Avevamo istituito anche un premio culturale in ricordo di nostro padre, che per otto anni ha valorizzato la persona o l'associazione che si contraddistingueva quell'anno per l'impegno culturale in città».
Il Depero rifiutato, quel bozzetto che è stato utilizzato soltanto in qualche occasione per la pubblicità del salumificio Marsilli, è rimasto tra i pezzi unici dell'archivio Depero. Ed è proprio grazie all'interessamento di Ezio Marsilli ed alla sensibilità di Denise Bernabè dell'Ufficio Amici del Mart che avrà un posto nell'esposizione di Casa Depero. «Spero lo avrà per sempre e che non torni in archivio» auspica Ezio Marsilli. «Di certo appena apriranno andrò a vederlo». Non è l'unico Depero che c'era in casa: «Mio fratello Angelo aveva comprato tutti i bozzetti della sala che Depero ha dipinto in Provincia e quello più grande lo abbiamo donato alla canonica di Santa Maria».
Tasselli di storia che abbiamo ancora la fortuna di ascoltare dalle voci di chi l'ha vissuta e che è bello immortalare come sapeva fare Depero nelle sue opere.