Paleontologia / Lo show

Rovereto è invasa da «Dinosauri in carne ed ossa» (ma è una mostra)

Pensata per grandi e piccoli, l’esposizione di modelli in grandezza naturale sarà visitabile fino a settembre, ecco come prenotarsi ed acquistare i biglietti

ROVERETO. Passeggiare nei giardini dell'ex asilo nido della Manifattura a Borgo Sacco e imbattersi in un Tyrannosaurus Rex o in qualche altro spaventoso rettilone, mette i brividi. Sono esattamente come quelli di Jurassic Park, altezza naturale e denti come spade, possenti, maestosi, con le facce paciose degli erbivori e quelle terrificanti dei carnivori: sono emozioni da vivere, per immergersi in quel passato affascinante, capire meglio le loro dimensioni, come si muovevano ma anche per avvicinarsi al loro mondo che poi era lo stesso pianeta oggi abitato dagli umani.

Dinosauri in carne e ossa, la mostra con una trentina di eccellenti riproduzioni in vetroresina di dinosauri nella loro proporzione reale, riapre le porte proprio oggi (fino al 26 settembre) in via delle Zigherane 1d a Borgo Sacco, quartiere di Rovereto, per la gioia di tutte le bambine e i bambini, ragazzi e ragazze, famiglie e cultori del genere.

Lo scorso anno l'apertura limitata dal Covid ebbe, per il solo periodo estivo, un notevole successo con 9.000 visitatori. La mostra, promossa dal Comune di Rovereto, è stata creata dall'Associazione paleontologica e paleoartistica italiana (Appi) assieme alla Geomodel di Mauro Scaggiante, in collaborazione con fondazione Museo civico, il museo di scienze naturali Muse di Trento e il supporto dell'azienda di promozione turistica Apt di Rovereto Vallagarina, Prehistoric Minds. Curatore è Simone Maganuco con la consulenza scientifica di Stefania Nosotti, per la direzione artistica Mauro Scaggiante. Illustrazione e scultura in digitale di Davide Bonadonna; grafica di Andrea Pirondini; didattica ed eventi sono affidati ad Anna Giamborino.Che il Basso Trentino sia stato un habitat per i terra di dinosauri lo dimostrano le impronte trovate ai Lavini di Marco ma anche alle Marocche e sui monti di Dro nell'Alto Garda.

E le testimonianze straordinarie del loro passaggio con le impronte lasciate 200 milioni di anni fa ai Lavini, sono lo spunto per studiarne la storia e per divulgarne la conoscenza; per appassionarsi alla natura e alla storia naturale della Terra e per l'allestimento di Borgo Sacco

.«A 30 anni dalla scoperta delle impronte, Lavini continua a coinvolgere; non averci investito pare quasi un'occasione persa - ha detto alla conferenza stampa di presentazione della mostra, Marco Avanzini, geologo e paleontologo del Muse - ma ora abbiamo davanti una buona occasione per credere in questo progetto e recuperare il tempo perso. Abbiamo voluto realizzare anche un catalogo che aiuterà i più curiosi a entrare in contatto con questo mondo. I temi della mostra saranno così ripresi e approfonditi e da qui si potrà capire cosa si può vedere sul sito dei Lavini».

Il percorso, curato dal paleontologo Simone Maganucco, ripropone modelli a grandezza naturale, frutto di una precisa ricerca, che riproducono quello che si pensa sia l'aspetto più autentico di questi animali, anche attraverso le tracce cromatiche che è stato possibile rinvenire su alcuni fossili e attraverso lo studio dell'ambiente in cui vivevano.

La mostra quest'anno si arricchisce con nuovi modelli e un'area dedicata all'evoluzione umana con il racconto dei primi ominidi dei quali è stato possibile ricostruire anche la storia personale: da quello ucciso dalla tigre dai denti a sciabola, al neanderthal morto per infezione. Hanno lavorato alle riproduzioni in vetroresina paleontologi, artigiani e artisti. Suggestivi anche gli enormi murales sulle facciate dell'ex asilo, creati dal writer Senka Semak.

«Questa mostra - ha detto l'assessora di Rovereto, Micol Cossali - rappresenta un'occasione di valorizzazione di un luogo importante della storia della città e un ulteriore accrescimento culturale per i visitatori che anche da qui possono vedere il sito delle impronte dei dinosauri che hanno reso celebri le pendici del Monte Zugna in tutto il mondo».

Dinosauri in carne e ossa è aperto a tutti di venerdì ore 15-19; di sabato, domenica e festivi dalle 10-19. Sempre aperto, previa prenotazione, per scuole o gruppi (anche 2 o 3 famiglie) scrivendo a didattica@paleoappi.it Tariffe: 10 euro per adulti; 7.50 componenti nucleo familiare, minori dai 4 anni in su, over 65; 6.50 con biglietto Musei Civici e/o Muse; omaggio: 0-3 anni, portatori di handicap, accompagnatori diversamente abili: info@paleoappi.it servizio attivo dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 18.30; didattica@paleoappi.it; telefono 348 0580470.

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