Le surreali visioni dei Peeping Tom con "Diptych", in scena con supporti per spettatori non vedenti o sordi
Stasera Oriente Occidente presenta la compagnia belga di teatro danza, in un affresco dei desideri inconsci e delle utopie tra umorismo nero e suggestioni enigmatiche
ROVERETO. Diptych è un viaggio in cui seguiamo diversi personaggi alla deriva.
La scenografia dei due pezzi che compongono lo spettacolo ricorda un set cinematografico, di forte impatto visivo.
Inoltre i pezzi utilizzano un linguaggio molto specifico, i movimenti sono molto caratterizzati".
Così i due coreografi della compagnia belga Peeping Tom, Gabriel Carrizo e Franck Chartier, definiscono “Diptych: the Missing door and the lost room”, che dopo la prima di ieri viene proposto stasera, martedì 7 settembre, alle 20.30, allo Zandonai di Rovereto, per l’Oriente Occidente Dance Festival.
Il dittico atteso a Oriente Occidente in prima nazionale è un remake di due titoli brevi preesistenti e di successo: The missing door (La porta mancante) e The lost room (La stanza perduta), creati per il Nederlands Dans Theater.
E per la prima volta, per questa ricostruzione coprodotta dal Festival insieme a importanti istituzioni mondiali, i coreografi rinnovano completamente l'organico del gruppo.
Lo spettacolo della compagnia Peeping Tom sarà accessibile anche ad un pubblico di persone cieche attraverso una sperimentazione con audio-descrizione.
Per gli stessi spettacoli, saranno disponibili anche programmi di sala a caratteri ingranditi e in braille.
Diptych verrà reso fruibile a un pubblico di ciechi anche attraverso un percorso tattile, nel quale le persone verranno accompagnate prima dell'inizio dello spettacolo.
Un'avventura nel dietro le quinte e sul palcoscenico durante la quale si potranno toccare le scenografie, gli oggetti di scena ed i costumi dello spettacolo.
Per lo stesso spettacolo sono disponibili anche i Subpac per accessibilità a persone sorde grazie alla collaborazione con l'Ente nazionale Sordi.
I Subpac, sono innovativi strumenti audio-tattili nati per esperienze di realtà virtuale che si indossano come zaini e che vibrano al ritmo della musica, permettendo la percezione sonora attraverso il tatto.
"Lavorare con l'audio-descrizione – spiegano Gabriela Carrizo e Frank Chartier, argentina lei, francese lui - è stato un modo intrigante di scoprire un altro modo di vedere ciò che accade in scena.
Per noi, i movimenti e le immagini mostrano qualcosa che va oltre le parole, quindi è difficile immaginare come percepirlo se non si vede. Ora, abbiamo dovuto fare l'esercizio opposto, e scoprire come le parole possono trasmettere la stessa immagine e la stessa sensazione".
La messa in scena di Diptych è una carrellata di illusioni e amori perduti, un vagabondaggio nella mente le cui proiezioni sono vere e proprie distorsioni della realtà.
Il tutto avvolto in un’atmosfera opprimente, con toni da umorismo nero, nella quale riaffiorano paure primordiali.
La scenografia, come sempre accade nei lavori di Peeping Tom, è fondamentale alla drammaturgia e complice dell’aspetto illusorio delle vite dei personaggi con le sue porte e le sue stanze surreali. Un affresco dei desideri inconsci e delle utopie di ciascuno che paga tributo al cinema enigmatico e seduttivo di David Lynch.