Ricerca / Fisica

L’Università di Trento studia un modo di produrre l'idrogeno verde

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica "Carbon". Si tratta di un processo che, proprio come la fotosintesi clorofilliana, sfrutta esclusivamente la luce solare e l'acqua come elettrolita per ottenere l'idrogeno, senza generare emissioni nocive

TRENTO. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di fisica ha studiato un modo di produrre l'idrogeno in maniera pulita e con un basso impatto ambientale attraverso la via della fotoelettrochimica, un metodo noto anche come fotosintesi artificiale. Si tratta di un processo che, proprio come la fotosintesi clorofilliana, sfrutta esclusivamente la luce solare e l'acqua come elettrolita per ottenere l'idrogeno, senza generare emissioni nocive.
 

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica "Carbon". Uno degli aspetti più innovativi del progetto è l'impiego di fotocatalizzatori (semiconduttori di elettricità) a base di materiali bidimensionali e, in particolare, di nitruro di carbonio granitico (g-C3N4). Un materiale leggero e sostenibile utilizzato per rompere il legame chimico della molecola dell'acqua per produrre idrogeno.

La ricerca - si legge in una nota - ha dimostrato che, se utilizzati in forma di un singolo strato atomico, offrono prestazioni superiori rispetto alle strutture più spesse e disordinate testate in precedenza. Lo studio "Ultraflat excitonic dispersion in single layer g-C3N4" è stato firmato da Francesca Martini, Pietro Nicolò Brangi, Pierluigi Cudazzo e Matteo Calandra

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