Rinviato per epidemia, ecco "La favola mia" con Panariello: "Un monologo su come sono andate le cose..."
Parla l'attore che sarà sul palco del Santa Chiara questa sera, 14 marzo, con lo show pensato per due anni fa e che nel frattempo ha cambiato pelle. ""Quello che è successo intorno a noi mi ha portato a realizzare uno spettacolo più intimo"
Giorgio Panariello con lo show "La favola mia" il 14 marzo a Trento
TRENTO. Finalmente Panariello! Dopo che l’emergenza pandemica ha fatto slittare per due anni il suo arrivo a Trento il comico toscano sarà all’Auditorium oggi, lunedì 14 marzo alle 21, con lo show “La favola mia” (poco meno di un centinaio i biglietti ancora disponibili).
Uno spettacolo, lo racconta in questa intervista Giorgio Panariello, in cui le forme biografiche attraversano la narrazione attraverso i volti, da “Renatone” Zero a Mario il bagnino fino a tutti i personaggi che hanno segnato il percorso dell’artista fiorentino.
Panariello, il primo annuncio del suo show a Trento era targato marzo 2020 per festeggiare i suoi sessant'anni e venti di carriera.
"Due anni difficili che mi hanno costretto a rivedere i miei piani, tutti noi abbiamo dovuto rivedere qualcosa della nostra vita. Ero partito per fare una celebrazione della mia carriera, dei miei sessant’anni ma il lockdown e tutto quello che è successo intorno a noi mi ha portato a realizzare uno spettacolo più intimo, un monologo personale tra me e il pubblico su come sono andate le cose. Invece di mettere in scena dei personaggi, racconto come sono nati, dove li ho visti, cosa facevo in quel momento".
Uno spettacolo più di altri autobiografico?
"Direi di sì. Piano piano mi è venuto spontaneo raccontare anche la mia vita personale: la mia infanzia con i nonni, i primi lavori dal cameriere all’elettricista navale, mio fratello Franco. Ne parlo in maniera comica ovviamente. Ci sono degli episodi che mi sono capitati che sono molto più divertenti di qualsiasi cosa avessi mai potuto scrivere insieme ai miei autori. E’ venuto fuori uno spettacolo che è una sorta di dietro le quinte di Panariello, racconta più di Giorgio che di Panariello".
Un titolo "La favola mia" che fa anche riferimento ad un classico di quel Renato Zero la cui imitazione è uno dei suoi cavalli di battaglia.
"L’ho scelto per riconoscenza nei confronti di questo personaggio che mi ha fatto conoscere al grande pubblico. ”La favola mia” mi sembrava il titolo adatto a raccontare una favola, perché è questa che è stata. All’interno della canzone si dice”Dietro questa maschera c’è un uomo e tu lo sai” e per me è il riferimento perfetto per raccontare quello che avevo in mente".
Qual è il personaggio a cui lei è più affezionato?
"Mario il bagnino perché mi ricorda davvero la mia infanzia vissuta in una piccola casa in Versilia, l’estate passata al mare con gli zii. E’ quel salmastro che è rimasto dentro di me".
Ci saranno nuovi volti in questo show?
"C’è un nuovo volto che è il mio perché al posto di aggiungere un personaggio ho preferito mostrare qualcosa in più di me stesso. Ho curato molto di più la parte narrativa, i monologhi. Volevo mettere in scena qualche personaggio nuovo legato ai tempi che stiamo vivendo, avrei dovuto fare il virologo ma già i virologi stessi sono la caricatura di loro stessi e arriverei secondo. Mi piacerebbe fare, e prima o poi lo farò, il padre di Greta Thunberg, immaginando che i suoi genitori non siano contenti di avere una figlia che non si lava, non tira lo sciacquone, non gli permette di usare la plastica. Mi piacerebbe raccontare la vita d’inferno di questa famiglia in maniera spiritosa".
Contento di come è stato accolto il suo libro “Io sono mio fratello”?
"Sono animalista convinto e i miei scritti erano sempre stati incentrati su questo tema. Mentre stavo lavorando a questo spettacolo mi sono reso conto che ogni giorno aggiungevo un episodio su mio fratello Franco e mi sono chiesto se non fosse il caso di scrivere qualcosa solo su di lui. Volevo già farlo all’epoca dei fatti ma non me l’ero sentita, mi sembrava di sfruttare la situazione e non mi andava di farlo. Ma molti anni dopo, dopo aver ponderato bene le cose, mi sono deciso a scriverne. Questo libro e questo spettacolo hanno fatto capire al pubblico qualcosa in più di me e ne sono felice".
La rivedremo sul piccolo schermo?
"C'è una proposta per una serie tv e vorrei anche portare questo spettacolo in televisione, arricchito con ospiti e tutto quel che serve per un “one man show” che per me è più un “one man”, cioè un uomo solo che racconta se stesso".