Suoni delle Dolomiti, si parte il 22 con il tributo dei Radiodervish a Battiato a malga Tassulla
La ormai storica rassegna di musica in quota inizia con i suoni mediterranei del grande artista. Intervista a Michele Lobaccaro: «Battiato, per noi, un punto di riferimento assoluto»
TRENTO. Ad unire Franco Battiato e i Radiodervish le visioni legate al Mediterraneo e al Medio Oriente, ad un mondo senza barriere e confini. Una comune sensibilità che ha portato i Radiodervish, tra i più affermati progetti di world music italiana, a dedicare un omaggio al cantautore siciliano scomparso lo scorso anno. La sigla è quella di "No time no space" per il concerto che aprirà il 22 agosto in Val di Non, alle 12, Pian della Nana, Malga Tassulla, la nuova edizione del Festival I Suoni delle Dolomiti.
A raccontarci questo viaggio sonoro nell'interiorità dell'uomo che alla ricerca di se stesso trova l'unione con il tutto Michele Lobaccaro voce, insieme a Nabil Salameh del gruppo pugliese.
Michele Lobaccaro: perché un omaggio a Franco Battiato?
«E'stato un atto spontaneo e naturale il fatto di omaggiare questo autore che per noi è stato oltre che un punto di riferimento artistico anche un amico col quale abbiamo avuto l'onore di collaborare: ha prodotto un nostro disco, ha fatto la regia di un nostro video e ha partecipato ad alcuni nostri brani. Per noi Battiato è colui che ci ha incoraggiato a portare la musica mediorientale in quella italiana, è stato lui stesso uno dei primi a usare l'arabo nelle sue canzoni».
La sigla è quella di "No time no space"…
«E' la citazione di una sua canzone. L'ho scelta perché la dimensione fuori dal tempo e dallo spazio era congeniale a Battiato e ci riporta a perpetuare un contatto diretto con lui. Nel 2015 ho organizzato la presentazione del suo film "Attraversando il bardo" a Bari e abbiamo avuto modo di parlare a lungo della morte e del rapporto spazio-tempo. Era nella sua quotidianità, nel suo modo di essere e di pensare il fatto di essere in questo mondo ma di non appartenere a questo mondo ma ad altre dimensioni».
In quale modo avete scelto di rileggere le canzoni dell'artista nato a Ionia nel catanese?
«Per noi Battiato ha creato nel tempo un cenacolo particolare della musica italiana, anche pop e leggera, a cui afferiscono da subito vari artisti come Alice o Giuni Russo. Nel nostro piccolo ci sentiamo di appartenere a questo ambiente e abbiamo cercato di far risuonare alcuni nostri brani con i brani più spirituali di Battiato. La parte centrale del concerto è dedicata ai nostri pezzi che sono collegati a Battiato in vario modo: perchè li aveva interpretati, perchè ne aveva fatto il video o perchè ci sono degli aneddoti che si collegano a lui».
Quale brano di Battiato la emoziona maggiormente interpretare?
«Se devo sceglierne solo uno direi "Le sacre sinfonie del tempo" perchè proprio lì traspare questa sua doppia appartenenza a questo mondo e ad altre dimensioni».
Per entrambi il Mediterraneo e il Medioriente sono stati un punto di riferimento imprescindibile.
«Sì, è un orizzonte quello del Mediterraneo che oggi più che mai ti porta a cercare un'altra dimensione della vita. Oggi siamo schiacciati da un pensiero neo-liberista che porta a una serie di valori o meglio di disvalori che sono la competizione, l'andare veloci, l'arrivare primi. Mentre il Mediterraneo ci può ispirare un pensiero diverso di cui Battiato è stato un grandissimo rappresentante e noi ci siamo abbeverati al suo immaginario. Ci è venuto naturale anche perchè il cantante dei Radiodervish Nabil è palestinese e abbiamo fatto del dialogo tra culture diverse del Mediterraneo una risorsa»
Qual è l'aspetto che più l'ha colpita dal punto di vista umano di Battiato?
«La semplicità, era estremamente raffinato e allo stesso tempo molto disponibile. Non c'era in lui nessuna differenza tra l'artista e l'uomo, era così come traspare dalla sua arte.Inoltre direi la sua curiosità, la sua intelligenza e una creatività che attraversava le discipline, i saperi e le culture e andava al di là degli stereotipi. E' stato un uomo rinascimentale nel XXI secolo».
Il futuro dei Radiodervish?
«Stiamo lavorando alla rilettura del nostro primo periodo musicale dalla fine degli anni ottanta per cercare di attualizzarlo. La sigla è quella di"In prima luce", per indicare la nascita di un mondo, quello della globalizzazione dove tutto era collegato e che ora sembra andato in crisi. Anche artisticamente ci sembra importante riflettere su una stagione che ha visto nascere tanti artisti tra cui Almamegretta, Mau Mau, Agricantus e che ha creato un nuovo scenario nella musica del nostro Paese».
Come partecipare
Malga Tassulla si raggiunge da Cles, in macchina fino al parcheggio di Malga Culmei e poi a piedi seguendo le indicazioni del festival; ore 1.15 di cammino, dislivello 300 metri, difficoltà E. A tutela di questo ambiente particolarmente delicato e sensibile, si consiglia di accedere al parcheggio nei pressi di Malga Culmei con il veicolo a pieno carico.
Prossime date
Il sound, che ha note dal colore blues, della cantautrice Alice Phoebe Lou trova il suo palcoscenico ideale sulla terrazza panoramica, a 2082 metri, al cospetto delle Dolomiti di Brenta a Camp Centener sopra Madonna di Campiglio, dove mercoledì 24 agosto (ore 12; in caso di maltempo si recupera alle 17.30 al Palacampiglio) è in programma il secondo concerto del Festival. Come artista da strada, ha suonato in molti posti, e dal suo primo Ep Monumentum del 2014 il brano Fiery Heart, Fiery Mind viene incluso nella colonna sonora del film Ayanda.
Camp Centener si raggiunge da Madonna di Campiglio con la telecabina Spinale e poi a piedi 50 minuti di cammino, dislivello 50 metri, difficoltà E; oppure da Passo Campo Carlo Magno con telecabina Grostè (stazione intermedia) e poi a piedi 50 minuti di cammino, dislivello 10 metri, difficoltà E.
Sono le guglie dolomitiche del Gruppo del Latemar sopra la val di Fiemme e un panorama a perdita d’occhio che spazia dal Lagorai al Brenta fino alle Alpi Breonie, a fare da cornice alle note della miglior orchestra d’archi dei Paesi Bassi che si è conquistata una meritata fama internazionale, Amsterdam Sinfonietta, protagonista del concerto di venerdì 26 agosto in località La porta sul Monte Agnello sopra Pampeago (ore 12, in caso di maltempo si recupera ad ore 17.30 al Palafiemme di Cavalese). L’orchestra di musicisti da camera composta da 22 elementi, sotto la guida del direttore artistico Candida Thompson, propone l’originale cifra stilistica di eseguire i grandi classici attraverso moderne riletture. Per il concerto che sale attraverso le installazioni artistiche di LandArt, valore aggiunto dell’appuntamento in Val di Fiemme, il programma spazia tra musiche di Maurice Ravel, Joseph Kosma, Ludwig van Beethoven, Ralph Vaughan Williams in originali arrangiamenti.
Il luogo del concerto si raggiunge da Pampeago con seggiovia Agnello e poi a piedi percorrendo il sentiero 509, 20 minuti di cammino, dislivello 100 metri, difficoltà E.
In occasione dei concerti è possibile partecipare a un’escursione con le Guide Alpine del Trentino ad € 15,00 a persona (sotto gli 8 anni gratuita). Agevolazione del 20% per i possessori di Trentino Guest Card. Prenotazione obbligatoria presso gli uffici delle Apt di competenza. Posti limitati.
Tutte le informazioni, comprese eventuali variazioni d’orario o spostamenti dei concerti, sul sito www.visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti.