Enrico Brignano : "Ma... diamoci del tu! Un racconto in confidenza"
Il noto comico romano parla dello show che lo vedrà in scena al palasport di Bolzano sabato 23 marzo: "Guardo alcune esperienze di vita da un punto di vista diverso, inedito rispetto al passato"
TRENTO. Dopo il successo del suo ultimo tour con oltre trenta spettacoli sold-out in tutta Italia, Enrico Brignano sarà anche al Palasport di Bolzano domani, sabato 23 marzo, con lo show "Ma... diamoci del tu!".
Di questo spettacolo, scritto con Manuela D’Angelo e la collaborazione ai testi di Alessio Parenti, con le musiche originali di Andrea Perrozzi, abbiamo parlato con il comico e showman romano che si è formato alla scuola di Gigi Proietti.
Enrico Brignano, cosa vuole delineare un titolo come “Ma…diamoci del tu”?
“Si tratta di una dichiarazione d'intenti: sarò in confidenza con la gente, racconterò ciò che ho vissuto e ciò che vedo intorno a me, con spirito critico ma soprattutto ironico".
Che spettacolo si deve attendere il pubblico?
“È uno show che spero risulti sincero e divertente, un racconto che prenda per mano il pubblico e lo conduca nel mio mondo e nel mio modo di vedere la realtà”.
Quindi si può dire che è uno spettacolo in cui si racconta più che in altri del passato?
“A dire il vero, ho sempre raccontato molto di me. Non direi che qui lo faccio di più: semplicemente, guardo alcune esperienze di vita da un punto di vista diverso, inedito rispetto al passato".
Chi ci sarà al suo fianco?
“Sono accompagnato dal maestro Andrea Perrozzi, che suona canzoni inedite e canta, e da due “loschi figuri”, Pasquale Bertucci e Michele Marra, con cui interagisco dando vita a un paio di siparietti divertenti”.
Quanto è difficile a suo avviso oggi far ridere la gente?
“Credo non sia mai stato semplice far ridere le persone ed è un miracolo quando ciò accade. Le dirò anzi che forse, nei momenti più difficili della vita, quando sembra impossibile farsi una risata, è proprio quello il tempo in cui se ne ha più bisogno e forse è allora che si è paradossalmente più predisposti a divertirsi”.
E del “politicamente corretto” cosa ne pensa?
“Questione annosa che non si esaurisce con una risposta, comunque in generale direi che mentre alcuni aspetti del politicamente corretto hanno di certo migliorato la qualità di certi testi e hanno giustamente tutelato certe categorie di persone che venivano offese da battute gratuite, per altri versi però l’eccessivo ossequio porta a sacrificare quell’irriverenza graffiante che permetteva da tempi antichissimi - penso alla satira di Marziale o di Giovenale nell’antica Roma - di criticare aspramente la società, mettendone in risalto contraddizioni e ipocrisie”.
Da poco è arrivato anche sul piccolo schermo il suo ultimo film “Una commedia pericolosa”
“È il naturale destino di questi tempi per i film di avere una seconda chance dopo l’uscita al cinema. So che sta andando molto bene e ne sono felice, credo sia un lavoro ben fatto e uno delle mie commedie più riuscite…nell’attesa che sia fruibile per ancora più persone, sulla tv generalista”.