Federico Lanaro in mostra alla Raffaelli di Trento con "Beat", la terza personale dell’artista roveretano
Ciò che accomuna i progetti espositivi dell'artista è un forte riferimento al simbolo, in questo caso un'unità di misura musicale che segna il ritmo
TRENTO. A partire da oggi il pittore Federico Lanaro torna allo Studio d'Arte Raffaelli di Tremto con "Beat", la sua terza mostra personale in galleria dopo "Supernatural!" (2011) e "RMX" (2013). Ciò che accomuna i progetti espositivi dell'artista è un forte riferimento al simbolo, in questo caso un'unità di misura musicale che segna il ritmo dell'evoluzione del suo lavoro.
Nella nuova produzione di Federico Lanaro sono compresenti, infatti, originalità e coerenza rispetto al suo percorso artistico, che si muove in parallelo a un'attenta osservazione dei cambiamenti in atto nella società. Originalità, per gli stratagemmi compositivi, l'uso dei materiali, l'innovazione, in alcune opere, nel passaggio di colore da fluorescente a fosforescente; coerenza, perché quello di Federico Lanaro è innanzitutto un lavoro basato sulla relazione, e nel corpus realizzato per Beat questo aspetto è più centrale che mai. In una trentina di opere fra tele, tecniche miste con tele, legno e specchi, acquerelli su carta e una speciale edizione limitata in ceramica, Federico Lanaro ha la capacità di raccontare le molteplici sfaccettature che si snodano, sottili, tra i rapporti interpersonali, ricorrendo alla rappresentazione puntuale della figura umana solo nella serie intitolata "Pica Pica", nome scientifico della gazza ladra presente nelle opere.
Sono infatti gli animali e le loro interazioni il soggetto metaforico privilegiato dall'artista, la lente attraverso la quale guardare all'essere umano e alla natura che lo circonda, senza necessariamente ricorrere al linguaggio polemico della denuncia, ma al delicato e più funzionale dispositivo dell'invito. Invito a "Cantare alla luna", e a costituire insiemi, più che divisioni, declinato attraverso un'arte positiva e inclusiva.
La mostra, a cura di Virginia Raffaelli, è accompagnata da un catalogo con testi di Valerio Dehò e di Gabriele Lorenzoni, che raccoglie, oltre alle opere inedite, anche un excursus antologico su tutto il lavoro dell'artista.
Federico Lanaro (Rovereto 1979) si è laureato nel 2004 all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Le sue opere, dalla pittura alla scultura all'installazione, sono caratterizzate da temi trasversali e da un nomadismo linguistico, che riflettono la sua esperienza personale del mondo che lo circonda. I tipici elementi della sua arte sono i colori fluo, la sintesi del segno, i soggetti e le inquadrature che invitano ad osservare il mondo da un diverso punto di vista, le figurazioni semplici, dirette ed immediate che attingono sia dalla cultura elevata, sia dal mondo semplificato della grafica. Il suo lavoro è fatto di tante sfumature, come l'arte ecosostenibile, l'attenzione all'universo green, le ibridazioni tra mondo animale e umano, tra individuo e massa, tra naturale e soprannaturale, il legame con la sua terra, l'interpretazione dei comportamenti umani.
Federico Lanaro, Beat, Studio d'Arte Raffaelli. fino al 12 dicembre. Inaugurazione oggi (giovedì 26 settembre) alle ore 18,30