La biblioteca della valle di Ledro diventa più inclusiva con la nuova segnaletica
In uso i simboli della Comunicazione aumentativa alternativa, linguaggio semplificato che accosta icone a brevi testi ad alta leggibilità, per facilitare la comunicazione di chi ha difficoltà oppure disturbi specifici dell'apprendimento. La bibliotecaria Lucia Brunialti: «Si lavora sempre più con l'intento di sviluppare le raccolte rispettose del principio dell'accesso per tutti, per abbracciare l'intera società senza annullare le differenze e le peculiarità dei singoli»
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LEDRO. Comunicare, prima ancora di trasferire idee e riflessioni, è partecipazione alla vita sociale e condivisione della propria identità nella comunione comunitaria. Usare le parole per compiere queste azioni richiede però di mettersi nei panni dell'altro dotandolo di adeguati strumenti per recepire, comprendere ed eventualmente condividere il nostro messaggio.
Da qualche settimana, per facilitare la comunicazione di chi ha difficoltà oppure disturbi specifici dell'apprendimento, la biblioteca della valle di Ledro si è dotata di una nuova segnaletica inclusiva, in continua evoluzione, grazie ai simboli della Comunicazione aumentativa alternativa (CAA), ossia il linguaggio semplificato che accosta icone a brevi testi ad alta leggibilità.
«Le biblioteche operano sempre più con l'intento di sviluppare le raccolte rispettose del principio dell'accesso per tutti - spiega la bibliotecaria Lucia Brunialti - a Ledro stiamo lavorando in quest'ottica: abbracciare l'intera società senza annullare le differenze e le peculiarità dei singoli.
«L'idea di rendere la biblioteca più accessibile e inclusiva è nata dalla risposta positiva che ha avuto la recente costituzione di una sezione di libri con segnatura BN CAA: mi riferisco ad albi illustrati, che vedono il sistema di scrittura in simboli per supportare l'attenzione condivisa e l'ascolto da parte di chi ha disabilità comunicative.
«La voce narrante, che guida ed esprime le emozioni, resta fondamentale e funge da mezzo di condivisione. La CAA è utile anche agli stranieri che stanno imparando l'italiano, a chi incontra difficoltà comunicative dopo interventi chirurgici o incidenti, ai bimbi che non hanno ancora imparato a leggere in autonomia».
Sono varie le banche dati online che forniscono pittogrammi pronti per l'uso: la via maestra è quella tracciata dal Centro Aragonese di Comunicazione aumentativa e alternativa della Spagna (finanziato dal governo di Aragona), che offre risorse grafiche e materiali in più lingue per favorire l'accessibilità cognitiva. La biblioteca ledrense ha fatto dell'inclusività la sua caratteristica distintiva, declinandola in molteplici supporti.
«Quest'anno abbiamo aggiunto al patrimonio materiale dedicato a fasce d'utenza con esigenze particolari una sezione di Silent Books - sottolinea Brunialti - sono libri senza parole, permettono di superare la barriera della lingua grazie alle illustrazioni realizzate con il linguaggio visivo universale. Ciò che molti non sanno è che gli albi illustrati sono adatti a tutti, non solo ai bambini, poiché consentono lo sviluppo della narrazione attraverso le immagini. Favoriscono l'incontro e lo scambio tra generazioni, capacità e culture diverse. A questo si aggiungono i 130 libri a Grandi Caratteri».
A fine marzo il Comune ha infatti approvato una convenzione con la Biblioteca italiana per ipovedenti di Treviso (B.I.I. Onlus) aderendo al progetto «Leggere facile, leggere tutti», che ha donato alla struttura di Ledro una selezione di audiolibri ed opere librarie dai font ingranditi con cui agevolare la lettura di persone ipovedenti, con dislessia medio-lieve e altri disturbi della vista o dell'apprendimento.
«Questi strumenti - evidenzia Brunialti - consentono anche alle persone più anziane, ad alto rischio di emarginazione informativa e culturale, di rimanere attive e interessate al sapere teorico e pratico».