Suoni Universitari: i vincitori sono i Trunks, incoronati in una calda finale al Sanbapolis
Il duo electro-pop di Amos Corradi e Stefano Eccher, alla terza partecipazione, fa centro nel contest riservato a gruppi e solisti dell’ateneo trentino
TRENTO. Ieri la serata finale al teatro Sanbàpolis, con la proclamazione del vincitore di questa edizione di Suoni Universitari 2024: la vittoria ai Trunks.
È il duo electronic pop composto dal bassista veronese Amos Corradi e dal polistrumentista Stefano Eccher, accompagnati per l’occasione da Francesco Marinelli e Iacopo Migliorini ad essere proclamato vincitore a gran voce, poco dopo le 23, davanti ad un pubblico di circa 800 persone. Un successo, quello dei Trunks, raggiunto dopo tre anni in cui il gruppo ha avuto l’occasione di farsi conoscere ed apprezzare dal pubblico di Suoni e non solo.
Abbiamo raccolto a caldo l’emozione dei vincitori che ci raccontano le reazioni per questa vittoria: “Ogni anno è bellissimo tornare a suonare su questo palco. Per noi è il terzo anno di fila, con proposte diverse che abbiamo avuto l’occasione di presentare al pubblico. Finalmente abbiamo trovato il progetto che ci ha permesso di portare a casa la vittoria. In primavera torneremo nuovamente qui ad aprire il concerto di un grande ospite, e sarà per noi un grande onore poterlo fare”. Ma i progetti dei Trunks non finiscono qui, con l’uscita, nel 2025, del loro nuovo album.
Ospite della serata Emma Nolde, che chiude dunque, la diciannovesima edizione di questo concorso che, nel tempo, ha superato i confini dello studentato per aprirsi all’intera città, diventando un appuntamento musicale conosciuto e atteso.
I numeri parlano chiaro: quasi 2500 le persone che, nel corso delle cinque serate, hanno raggiunto il teatro Sanbàpolis. 24 i gruppi candidati; 16 i gruppi selezionati. Ed ancora, 4 le associazioni studentesche che hanno prestato la propria freschezza e le proprie energie per mettere in piedi le serate. Un lavoro di squadra con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara ed il Centro Musica del Comune di Trento, per accrescere la qualità dei singoli spettacoli, sotto l’occhio del direttore artistico Piero Fiabane, che ha curato l’intero concorso.
Questa complessa macchina organizzativa è coordinata da Opera Universitaria, che declina così un’idea moderna di diritto allo studio, che non si limita all’erogazione di servizi, ma che ha cuore l’intero percorso dei propri utenti, con occasioni in cui poter mettere a frutto le proprie passioni e, perché no, per poter vivere anche momenti di leggerezza e di svago. Tutti al lavoro, dunque, per smontare il palco, spegnere le luci, chiudere il sipario, e fissare già l’appuntamento per la prossima edizione.