Pagamento in ritardo La Provincia è multata
Anche la Provincia, se morosa, deve fare i conti con l'inflessibilità dell'Agenzia delle Entrate e pagare le sanzioni. Le due fatture da saldare erano in totale di circa 700 euro (440 la prima, 250 la seconda). Le bollette vengono pagate, seppure in ritardo (in un caso un mese dopo, in un altro un solo giorno) e l'11 aprile di quest'anno dall'Agenzia delle Entrate arriva però il conto con una multa di circa 72 euro
TRENTO - Anche la Provincia, se morosa, deve fare i conti con l'inflessibilità dell'Agenzia delle Entrate e pagare le sanzioni. A causa della riorganizzazione dipartimentale della Provincia avvenuta dal mese di aprile 2012, l'Agenzia per l'Energia non disponendo più di un proprio bilancio di previsione, ha quindi delegato di fatto al bilancio provinciale la gestione dei propri conti in sospeso. In particolare a far data da aprile del 2012 rimanevano da saldare le fatture relative alla telefonia mobile con Tim prima gestite dal bilancio Ape, per mensilità ancora di competenza dell'Agenzia stessa ma che non potevano essere pagate a seguito della mancata disponibilità di un bilancio.
Le due fatture da saldare erano in totale di circa 700 euro (440 la prima, 250 la seconda). Le bollette vengono pagate, seppure in ritardo (in un caso un mese dopo, in un altro un solo giorno) e l'11 aprile di quest'anno dall'Agenzia delle Entrate arriva però il conto con una multa di circa 72 euro. Al fine di consentire il pagamento della sanzione, la Provincia «considerato che l'obbligazione derivante dal presente provvedimento verrà a scadere nel corso del presente esercizio finanziario» determina di «autorizzare l'assunzione della spesa relativa all'atto di accertamento dell'Agenzia delle Entrate per tardivo versamento delle tasse sulle concessioni governative per l'utilizzo di telefoni cellulari anno 2012 per totali 71,87 euro».
Insomma, anche per la Provincia il pagamento in ritardo, anche di poco tempo, delle bollette telefoniche si traducono in un salasso. Basti pensare che, per due bollette del valore di circa 700 euro, le sanzioni per il ritardato pagamento ammontano a oltre il 10% dell'importo. Che, pure, la Provincia aveva provveduto a pagare seppure con un po' di ritardo, giustificato, a dire dell'amministrazione, dalla riorganizzazione che aveva tolto all'allora Ape (oggi Agenzia per le risorse idriche e l'energia) la possibilità di usare fondi propri.