Cooperative ai dipendenti: «Adesso sacrifici inevitabili»

Ieri nel tardo pomeriggio si è tenuto a Trento l'incontro della Federazione della cooperazione coi presidenti delle Famiglie cooperative. Sul tavolo, il contratto collettivo che coinvolge circa duemila persone e rispetto al quale gli intervenuti auspicano il raggiungimento di un accordo unitario. Tensione tra i dipendenti I  tuoi commenti

CooperativaTRENTO - Ieri nel tardo pomeriggio si è tenuto a Trento l'incontro della Federazione della cooperazione coi presidenti delle famiglie cooperative. Sul tavolo, il contratto collettivo che coinvolge circa duemila persone e rispetto al quale gli intervenuti auspicano il raggiungimento di un accordo unitario. «In questo momento di crisi economica che si riflette anche sulle aziende - si legge nella nota diffusa dalla cooperazione - si chiede anche ai dipendenti un impegno importante sul contenimento dei costi per darsi una prospettiva di futuro. Le parti sindacali si ritroveranno di nuovo attorno al tavolo per la firma, con l'auspicio di una condivisione unitaria». La delegazione sindacale della Federazione ha sottoposto ai presidenti il testo che è frutto della trattativa con le tre organizzazioni sindacali rappresentative del settore.

 

«I rappresentanti dei datori di lavoro - afferma ancora la cooperazione - hanno dovuto registrare che, nonostante l'ipotesi sia sul tavolo pressoché invariata da circa quattro mesi, non c'è ancora l'accordo di tutte le sigle sindacali». Le parti si incontreranno di nuovo per la firma dell'accordo. Per il consigliere delegato alle relazioni sindacali della Federazione Michele Odorizzi: «La particolare situazione di crisi economica in cui si trovano a operare le cooperative di consumo, aggravata dalle condizioni meteo avverse che influiscono sui fatturati delle Famiglie Cooperative in aree turistiche, rende oltremodo urgente la definizione del contratto integrativo».

 

L'accordo prevede un contributo importante da parte dei dipendenti sul fronte del contenimento dei costi, necessario per superare la crisi. Sull'altro fronte resta netto il «no» espresso in particolare da Cgil e Uil, non disposti ad accettare una proposta da «prendere o lasciare» e soprattutto un contratto che lima decisamente i redditi e i diritti dei lavoratori. Più aperta la posizione della Cisl.

comments powered by Disqus