Risorse in Provincia, braccio di ferro con Bolzano
A complicare il raggiungimento dell'accordo finanziario con Roma c'è anche il braccio di ferro fra Trento e Bolzano sul riparto del concorso al risanamento dei conti pubblici chiesto dallo Stato alle due Province. E ora il Trentino rischia di doversi sobbarcare circa 100 milioni di euro che erano stati messi a carico dei cugini altoatesini. La questione si trascina da qualche anno, ovvero dal decreto legge 95 del luglio 2012 - quello sulla spending review dell'allora governo Monti
A complicare il raggiungimento dell'accordo finanziario con Roma c'è anche il braccio di ferro fra Trento e Bolzano sul riparto del concorso al risanamento dei conti pubblici chiesto dallo Stato alle due Province. E ora il Trentino rischia di doversi sobbarcare circa 100 milioni di euro che erano stati messi a carico dei cugini altoatesini. La questione si trascina da qualche anno, ovvero dal decreto legge 95 del luglio 2012 - quello sulla spending review dell'allora governo Monti - con il quale era stato definito un riparto tra le Regioni a statuto speciale e le due Province autonome in base al criterio predefinito delle spese sostenute per consumi intermedi desunte per l'anno 2011 dal Siope (sistemo informativo delle operazioni degli enti pubblici). Il risultato era stato che l'Alto Adige si ritrovò a doversi fare carico di una richiesta quasi doppia rispetto a quanto dovuto dal Trentino.
Monti per il 2012 chiedeva infatti alle cinque «speciali» in totale 600 milioni , che furono ripartite in modo che alla Provincia di Trento toccò accantonare 38 milioni e alla Provincia di Bolzano ben 68 milioni . Per il 2013 il calcolo era ancora più penalizzante, con un concorso per il Trentino salito a 68,1 milioni mentre l'Alto Adige si ritrovò con un impegno richiesto di 167,6 milioni di euro. Insomma, ai sudtirolesi non è mai andato giù questo criterio fortemente penalizzante per loro rispetto alle altre autonomie speciali in particolare la vicina Provincia di Trento, e così la Provincia di Bolzano già agli inizi del 2013 ha presentato ricorso alla Corte costituzionale sostenendo - tra le altre cose - che «il criterio preso a riferimento per la ripartizione del contributo, basato sui dati Siope, è palesemente ingiusto perché privilegia le amministrazioni con maggiore spesa indiretta, rispetto a quelle con maggiore spesa diretta». E cita proprio il confronto con quanto richiesto alla Provincia di Trento «analoga per dimensioni finanziarie alla Provincia di Bolzano» per motivare l'ingiustizia.
In effetti, il Trentino ha ottenuto una quantificazione inferiore degli importi da accantonare perché parte della spesa avviene non direttamente tramite il bilancio della Provincia, ma tramite le numerose società pubbliche controllate dalla Provincia, cosa che non avviene in modo così ampio in Alto Adige.
Anche per il 2014 il ministero dell'Economia con un decreto del 17 giugno scorso ha quantificato il riparto del contributo alla finanza pubblica delle autonomie speciali sulla base del decreto legge del 2012, poi convertito, e ancora una volta - visto che il criterio non è mutato - a rimetterci è stata Bolzano rispetto a Trento. Infatti, agli altoatesini viene chiesto un accantonamento a valere sulle quote di partecipazione ai tributi erariali che arriva a 209.515.000 euro, mentre al Trentino vengono chiesti «solo» 85.156.000 euro.
Lunedì scorso la giunta guidata da Ugo Rossi ha deciso di fare ricorso al Tar del Lazio contro il decreto del ministero dell'Economia per la previsione del riparto con il criterio predefinito e non in base a un «criterio convenzionale tra le autonomie speciali».
Per altro la Provincia di Trento, come quella di Bolzano, ha impugnato davanti alla Corte costituzionale la legge che ha convertito il decreto legge di Monti e si è in attesa di sentenza. Ma visto che nella trattativa con il governo sui rapporti finanziari c'è l'impegno a ritirare tutti i ricorsi davanti alla Corte costituzionale, va definita anche la questione della ripartizione dei pesi fra Trento e Bolzano, che rientra nella partita complessiva.