A Casa Girelli studentato «d'oro» per salvare la La Vis
Una delle poste cruciali del piano di risanamento e ristrutturazione dei debiti che la cantina La Vis sta preparando per ottenere i 10 milioni di euro Provincia-Cooperfidi è la vendita dell’area Casa Girelli, su cui, come confermato di recente dal presidente Ugo Rossi, dovrebbe sorgere un nuovo studentato. I tecnici dell’Opera Universitaria, però, hanno fatto i conti e hanno scoperto che lo studentato costerebbe come minimo 50 milioni, nel caso fosse realizzato con un appalto classico, e addirittura più di 100, di cui non meno di 40 pubblici, se fosse costruito e gestito in project financing.
Una delle poste cruciali del piano di risanamento e ristrutturazione dei debiti che la cantina La Vis sta preparando per ottenere i 10 milioni di euro Provincia-Cooperfidi è la vendita dell’area Casa Girelli, su cui, come confermato di recente dal presidente Ugo Rossi, dovrebbe sorgere un nuovo studentato. I tecnici dell’Opera Universitaria, però, hanno fatto i conti e hanno scoperto che lo studentato costerebbe come minimo 50 milioni, nel caso fosse realizzato con un appalto classico, e addirittura più di 100, di cui non meno di 40 pubblici, se fosse costruito e gestito in project financing.
Per salvare La Vis, che comunque per il terreno riceverebbe poco più di 9 milioni invece dei 13 preventivati negli anni scorsi, si dovrebbe quindi realizzare uno studentato «d’oro». Mentre, a quanto sembra, vi sarebbero sul tappeto altre ipotesi per aumentare i posti letto universitari - esigenza questa reale - che complessivamente costerebbero intorno ai 30 milioni, di cui solo una parte pubblica (vedi box). Senza considerare che è ancora aperta la partita urbanistica con il Comune sul cambiamento di destinazione d’uso dell’area.
Intanto la Cantina d’Isera, che vanta verso La Vis un credito di 600 mila euro per il mancato pagamento di una fornitura di vino, avrebbe avviato il recupero giudiziale del credito. Un passaggio ritenuto necessario per sostenere la ripresa della cantina lagarina, a sua volta in fase di risanamento.
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Tornando a Casa Girelli, l’ipotesi testata dai tecnici provinciali è quella di realizzare nell’area di viale Verona un maxistudentato da oltre 640 posti. Un numero che affronterebbe di petto il fabbisogno di posti letto universitari: attualmente sono circa 1.500 e, secondo l’Opera, il numero ottimale dovrebbe salire intorno ai 2.200.
Il terreno verrebbe acquistato (come anticipato dall’Adige il 26 giugno scorso) a 9,4 milioni, molto meno dei 13,5 milioni previsti nel preliminare, ora scaduto, con il Consorzio Lavoro Ambiente. A questi vanno aggiunti circa 15 milioni per la costruzione della struttura, per un totale di 24-25 milioni per la parte realizzativa. Se poi, oltre alla realizzazione, la gestione fosse interamente pubblica, il costo complessivo si avvicinerebbe ai 50 milioni.
Ma l’ipotesi più gettonata, e già prevista nel precedente accordo con il Cla, è quella della finanza di progetto: il privato si accolla i costi di gestione della struttura in cambio di un canone annuo pagato dalla Provincia. In questo caso, con una megastruttura di tipo alberghiero da più di 600 posti, seconda solo a Sanbapolis (830 posti), il canone annuo stimato va dai 3 ai 4 milioni. Se la concessione fosse per vent’anni, i canoni da pagare ammonterebbero a una cifra tra i 60 e gli 80 milioni, che sommati ai costi di realizzazione porterebbero il totale vicino e anche oltre i 100 milioni.
A questa cifra vanno però sottratte le entrate dalle rette e quelle previste da un programma di dismissioni di parte del patrimonio precedente troppo vecchio o troppo costoso perché in affitto. Nel complesso, si stima, l’ente pubblico avrebbe un costo annuo netto tra mezzo milione e 1 milione, dai 10 ai 20 milioni su vent’anni, almeno 40 con l’acquisto e la costruzione.