Crisi La Vis, gli stipendi non arrivano: occupata Federcoop
La situazione del gruppo La Vis rischia di precipitare. Ieri, giorno di pagamento, i duecento dipendenti non hanno ricevuto lo stipendio.
Non ci sono soldi, le banche hanno chiuso i rubinetti. Così una delegazione di 50 lavoratori della cantina si è insediata dalle 8.30 nella sala consiglio al sesto piano della Federazione della Cooperazione con l'obiettivo di ottenere risposte sul presente e sul futuro dei dipendenti.
I lavoratori volevano incontrare il presidente della Cassa Rurale di Trento Giorgio Fracalossi; la banca è l'unica tra le 11 creditrici che non ha ancora dato il via libera all'accordo cosiddetto stand-still, il finanziamento-ponte che prevede di congelare la situazione finanziaria del gruppo La Vis ma di garantire l'operatività corrente.
Dopo dodici ore, l'annuncio di un incontro, che dovrebbe essere decisivo, stamattina in Cassa rurale di Trento.
Martedì, dopo un incontro in Provincia con il presidente Rossi, era stato annunciato un accordo con la Cooperazione per un'alleanza commerciale con Cavit, una manovra che sembrerebbe poter anticiapre una fusione delle due cantine.
«L'iniziativa che ha visto protagonisti i lavoratori di Casa Girelli è frutto dell'esasperazione dei dipendenti che vedono messo a rischio il proprio posto di lavoro e le proprie retribuzioni», afferma Manuela Faggioni , segretaria della Flai Cgil, ricordando la manifestazione dell'altro ieri in Provincia. Secondo la sindacalista, è possibile garantire l'occupazione percorrendo strade diverse, «non ultima quella prospettata dalla giunta provinciale di una fusione tra alcune attività di La Vis e quelle del gruppo Cavit. Quello che conta è che si agisca velocemente perché non si interrompano le attività produttive».
Il presidente della Cia del Trentino Paolo Calovi ricorda che del confronto La Vis-Cavit si era parlato il 24 novembre «nel corso del nostro convegno dedicato appunto alla necessità di avere un progetto condiviso per tutto il mondo agricolo». La proposta Cia era di istituire un tavolo di confronto dell'agricoltura trentina e di far tornare La Vis a «cantina cooperativa di territorio, vocata all'eccellenza». Per questo motivo Confagricoltori ha chiesto alla giunta provinciale «la convocazione urgente del tavolo verde per trovare una soluzione definitiva alla questione La Vis».
L'approfondimento sull'Adige oggi in edicola con i servizi di Francesco Terreri.