Giù il deflusso minimo vitale Più acqua per l'idroelettrico
Il Consiglio delle autonomie ha dato ieri parere positivo all'aggiornamento del piano delle acque provinciale. Il documento, che riprende alcune direttive Ue sulla qualità dei corsi d'acqua e dell'ambiente in cui sono inseriti, dovrà ora essere messo in pratica dalla giunta provinciale, rappresentata ieri nell'assemblea dei Comuni e delle Comunità di valle, dall'assessore Mauro Gilmozzi.
Nell'ambito dell'applicazione del piano delle acque, infatti, è previsto che, nel rispetto delle norme europee sulla qualità dei fiumi e sulla loro sostenibilità idrica, si possa agire per modificare le norme sul cosiddetto deflusso minimo vitale. Si tratta del parametro che le società che gestiscono le grandi centrali idroelettriche devono rispettare per ragioni di tipo ambientale e che si traduce nel rilascio di un quantitativo minimo di acqua dei fiumi e torrenti che vengono utilizzati per la produzione di energia elettrica.
L'intenzione della giunta è di ridurre il quantitativo minimo in modo tale da consentire, caso per caso, alle singole centrali idroelettriche di poter fare affidamento su un maggior quantitativo di acqua e di produrre quindi più energia elettrica. A fronte del sì al piano delle acque e alla sua successiva applicazione, però, il Consiglio delle autonomie ha chiesto di fatto di poter ricevere una parte dei maggiori utili che le centrali idroelettriche riusciranno a ottenere grazie alla maggior quantità di acqua che useranno.
«La nostra proposta - spiega Paride Gianmoena, presidente del Consiglio delle autonomie - è di poter utilizzare le risorse aggiuntive che ci potrebbero essere al fine di realizzare degli interventi nei territori dei Comuni interessati». Per ora, aggiunge Gianmoena, non c'è ancora una definizione della quantità delle risorse che potranno entrare nelle casse dei Comuni, né delle opere per le quali le entrate potranno essere utilizzate.
«Per questo motivo abbiamo concordato che, una volta definite le intese con le concessionarie di energia idroelettrica, serva poi l'intesa tra Provincia e Consiglio delle autonomie per decidere come utilizzare le risorse».
Prima di poter calcolare l'entità dei futuri introiti, servirà attendere la delibera della giunta sulla modifica del deflusso minimo vitale e gli accordi con le concessionarie delle grandi derivazioni idroelettriche interessate dalle nuove regole sull'uso dell'acqua dei fiumi.