Tassi sui mutui, faro dell'Antitrust sulla Cooperazione
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, l’Antitrust, che già indagava su sei banche altoatesine, ha allargato l’istruttoria sulla presunta intesa anticoncorrenziale sui tassi di interesse dei mutui bancari anche alla Federazione Trentina della Cooperazione
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, l’Antitrust, ha allargato l’istruttoria sulla presunta intesa anticoncorrenziale sui tassi di interesse dei mutui bancari anche alla Federazione Trentina della Cooperazione. L’indagine era stata avviata il 7 maggio scorso con ispezioni della Guardia di Finanza in sei banche altoatesine, ampiamente presenti anche in Trentino, dove era stata notificata l’apertura del procedimento da parte dell’Antitrust per una possibile intesa restrittiva della concorrenza sui mutui per la casa, in particolare sui cosiddetti «tassi pavimento», i tassi minimi sotto i quali non si scende.
Il procedimento avviato nei confronti della Cassa di Risparmio di Bolzano-Sparkasse, della Banca Popolare dell’Alto Adige-Volksbank, della Cassa Raiffeisen di Brunico, della Cassa Rurale di Bolzano, della Cassa Rurale Renon e della Cassa Raiffeisen Valle Isarco, è stato ora allargato ad altre dieci Casse Raiffeisen altoatesine, a Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige, alla Federazione Cooperative Raiffeisen e, appunto, alla Federazione trentina.
L’Antitrust ha operato nei mesi scorsi una serie di accertamenti ispettivi anche presso Federcoop e la Cassa Rurale di Trento. Solo verso la Federazione però è stata allargata l’istruttoria, la Cassa di Trento ne è rimasta fuori. Dalla documentazione acquisita nel corso delle ispezioni del 14 maggio, si legge nel provvedimento dell’Antitrust, emerge che la Federazione Cooperative Raiffeisen e la Federazione Trentina della Cooperazione «abbiano, almeno dal 2009, organizzato e/o agevolato uno scambio di informazioni concorrenzialmente rilevanti tra le banche ad esse federate/socie, con particolare riguardo alle condizioni economiche e contrattuali dei finanziamenti rientranti nel mercato degli impieghi alle famiglie».
L’istruttoria era stata avviata anche alla luce di una segnalazione del Centro Tutela Consumatori Utenti (Ctcu) di Bolzano e deve valutare l’inserimento nei contratti di mutuo ipotecario a tasso variabile, offerti dalle 6 banche del primo gruppo e ora dai nuovi «indagati», di una medesima clausola relativa alla presenza di un «tasso floor» (pavimento), il cui ammontare è stato fissato nell’identica misura del 3% Si tratta di una soglia minima al di sotto della quale il tasso di interesse applicato al finanziamento non può scendere. Tale valore, sostiene l’Antitrust, stante il corrente andamento dei tassi di interesse, non trova giustificazione nelle normali dinamiche competitive, oltre a risultare particolarmente oneroso per la clientela.
Secondo l’Authority, l’adozione omogenea di tale tasso potrebbe essere potenzialmente idonea a coordinare le politiche delle banche nell’evitare il confronto concorrenziale basato sulla riduzione dei tassi di interesse per acquisire clientela.
La segnalazione era stata fatta dal Ctcu nell’ambito della periodica rilevazione dei tassi sui mutui. Il Centro diretto da Walther Andreaus evidenziava, nel caso di tassi di interesse variabili indicizzati all’Euribor, la proposta pressoché uniforme al 3% di soglia minima - il cosiddetto tasso pavimento - di varie Casse Rurali e Raiffeisen insieme a Volksbank e Sparkasse, «che lascerebbe supporre quanto meno una sorta di patto di non belligeranza nell’attuale condizione di costo del denaro ai minimi storici». Analoghi rilievi erano stati fatti in Trentino da Sos Utenti.
Il procedimento dell’Antitrust, esteso anche alla Federazione trentina e alle attività di scambio di informazioni e coordinamento delle politiche commerciali dal 2009, dovrà concludersi entro il 15 maggio.