Italia fuori dalla recessione Il Pil torna a crescere: +0,3
Italia fuori dalla recessione. Nel primo trimestre 2015 il Pil è tornato a crescere, con un aumento dello 0,3% rispetto all’ultimo trimestre del 2014
Italia fuori dalla recessione. Nel primo trimestre 2015 il Pil è tornato a crescere, con un aumento dello 0,3% rispetto all’ultimo trimestre del 2014. Lo rende noto l’Istat nelle stime preliminari, calcolando invece su base annua una variazione nulla. I risultati sono superiori alle attese degli analisti.
La crescita del primo trimestre è la più alta da inizio 2011. Per ritrovare un aumento più significativo bisogna infatti risalire al primo trimestre di 4 anni fa, quando il Pil aumentò dello 0,4%.
La crescita congiunturale, evidenzia l’Istituto di statistica, è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dell’industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi. Dal lato della domanda, l’Istat ha registrato un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) maggiore dell’apporto negativo della domanda estera netta.
Il dato arriva dopo 5 trimestri consecutivi di mancata crescita, ovvero dal terzo trimestre del 2013, quando l’economia italiana ha registrato un flebile +0,1% (dato rivisto in positivo dall’Istat a inizio di marzo).
Il risultato registrato nei primi tre mesi dell’anno è il migliore da inizio del 2011.
Ecco una tabella con l’andamento trimestrale e annuale del Pil trimestre per trimestre dal 2011 ad oggi.
- primo 2011 0,4 2,0
- secondo 2011 0,2 1,4
- terzo 2011 -0,5 0,4
- quarto 2011 -1,1 -1,0
- primo 2012 -1,0 -2,3
- secondo 2012 -0,6 -3,1
- terzo 2012 -0,5 -3,1
- quarto 2012 -0,6 -2,7
- primo 2013 -0,9 -2,6
- secondo 2013 0,0 -2,0
- terzo 2013 0,1 -1,4
- quarto 2013 0,0 -0,9
- primo 2014 -0,2 -0,1
- secondo 2014 -0,2 -0,3
- terzo 2014 -0,1 -0,5
- quarto 2014 0,0 -0,5
- primo 2015 0,3 0,0
Il Pil dell’Eurozona nel primo trimestre di quest’anno è cresciuto di +1,0% rispetto allo stesso periodo del 2014 . Nello stesso periodo di confronto, il Pil dell’Italia è rimasto invariato, quello della Spagna è cresciuto di +2,6%, in Germania +1,0%, in Francia + 0,7%, in Grecia +0,3%.
Per quanto riguarda invece l’inflazione, ad aprile, secondo i dati Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e registra, come nei due mesi precedenti, una diminuzione su base annua pari a -0,1%, (secondo la stima preliminare, l’inflazione era nulla).
È il quarto mese consecutivo che l’indice generale registra una flessione su base annua. Ciò è dovuto al persistere dell’ampia diminuzione dei prezzi dei beni energetici (-6,4%; era -6,5% a marzo), alla quale si sommano, ad aprile, i cali tendenziali dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-0,6%, da +0,5% di marzo), dei servizi relativi all’abitazione (-0,2%, da -0,1% del mese precedente) e di quelli relativi alle comunicazioni (-0,1%, da +1% di marzo). Al netto dei soli beni energetici, l’inflazione è infatti stabile a +0,6%, mentre al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’«inflazione di fondo» scende a +0,3% (da +0,4% del mese precedente). L’aumento su base mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente ai rialzi - su cui incidono fattori stagionali, quali le festività pasquali - dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (+1%); a contenere l’aumento è il ribasso dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-2,4%).
LE REAZIONI
Giorgio Tonini (vicepresidente dei senatori Pd): «I dati odierni dell’Istat confermano che il trend negativo degli ultimi anni è stato invertito. Stiamo superando la fase più grave della crisi economica e occupazionale ma è solo l’inizio. Questi primi segnali testimoniano che i provvedimenti proposti dal governo diretti a garantire agevolazioni fiscali a chi introduce sul mercato del lavoro forze nuove e per chi assume o trasformi i contratti temporanei in indeterminati, sono efficaci. Non ci sono alternative per confermare il trend che ci ha permesso di superare le stime di previsione bisogna continuare sulla strada delle riforme».
Giorgio Squinzi (presidente di Confindustria): il dato sul Pil del primo trimestre diffuso dall’Istat «è positivo, non entusiasmante ma comunque positivo. È una inversione di tendenza che fa ben sperare».
Beppe Grillo (M5S): «Ma quale ripresa? Non c’è crescita, non c’è ripresa, né aumento dei posti di lavoro!».