Banche, in Trentino calano gli sportelli: -9% in 5 anni Si risparmia su spazi e personale puntando sul Web
La corsa all'apertura di nuovi sportelli bancari, che aveva fatto del Trentino una delle regioni a più alta densità di filiali, è finita. Al 30 giugno scorso, secondo la Banca d'Italia, le filiali bancarie in provincia sono 510, cioè 14 di meno di un anno prima (-2,7%) e ben 51 in meno rispetto al picco di aperture, 561, registrato a fine 2010. In cinque anni gli sportelli sono diminuiti del 9%.
Con la crisi le banche nazionali, quelle regionali e le Casse rurali vogliono risparmiare in strutture e personale e puntano invece sulla banca virtuale. Che in effetti è in pieno boom: i trentini clienti dell'home banking sono 266.546, il 7% in più dell'anno precedente e il 33% in più in cinque anni.
Dopo giugno lo stillicidio di chiusure prosegue. È dei giorni scorsi lo stop alla filiale Unicredit di via Matteotti a Trento. Entro poche settimane chiuderà quella di Btb, ormai Intesa Sanpaolo, in viale Trento a Rovereto. Intesa lascia fra Rovereto e Mori un solo sportello, quello di piazza Battisti in centro storico, dai cinque che c'erano solo due anni fa. La politica del gruppo che ha da poco assorbito la Banca di Trento e Bolzano è già virata verso l'asciugamento dei presìdi sul territorio a favore di altri canali di contatto con i clienti.
In compenso, in questi giorni Intesa ha varato un nuovo modello di filiali definite «piazza» e «casa» per i clienti, che in regione parte in tre sedi altoatesine.
Unicredit invece è rimasto sul territorio: in provincia ha il doppio di sportelli di Intesa, 60 contro 30. La chiusura di via Matteotti non fa parte di un programma di riduzione. Ma i sindacati si aspettano che la revisione del piano strategico del gruppo nel prossimo consiglio di amministrazione dell'11 novembre avvicinerà l'impostazione di Unicredit a quella di Intesa: meno sportelli, più web. Con ulteriori riduzioni di personale dopo quelle già viste in questi anni.
Sempre secondo Bankitalia, i bancari in Trentino al 31 dicembre 2014 sono 3.353, in leggera crescita sull'anno precedente, quando erano 3.321, ma in calo di quasi 400 unità sugli anni prima della crisi (erano 3.726 a fine 2009). Tornando ai dati sugli sportelli, il calo riguarda sia le banche spa, che in un anno passano da 142 a 136 filiali (nel 2010 erano 182), sia le Popolari, che scendono da 62 a 57 (ma sono in aumento rispetto al 2010 soprattutto per l'espansione della Volksbank ), sia le Casse rurali, i cui sportelli avevano raggiunto un massimo di 337 nel 2010, nel 2014 erano 319, ora sono 316.
In questo caso il calo finora è stato legato soprattutto ad alcune aggregazioni e, nel caso della Cassa rurale di Trento , ad un programma di rinnovamento che ha reso hi-tech e con orari di apertura ampi alcune filiali. Ora però, se le fusioni verranno accelerate, il problema della sovrapposizione degli sportelli si riproporrà.
Inoltre anche Cassa Centrale e le rurali puntano ad ampliare i servizi bancari sul web e sui dispositivi mobili.
Accanto al calo degli sportelli, in Trentino sono diminuiti anche i bancomat, passati dai 687 di fine 2013 a 635 alla fine dell'anno scorso. I Pos nei punti vendita invece sono in netta crescita: +10% in un anno, da 18.985 a 20.872.