La Procura apre un'inchiesta sui conti del Sole 24 Ore
La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta senza titolo di reato e a carico di ignoti sulla situazione contabile del gruppo Sole 24 Ore.
L'inchiesta affidata al pool reati economici, ancora guidato dal procuratore della Repubblica Francesco Greco, è stata avviata tra l'altro dopo l'esposto di Adusbef nel quale si ipotizzano i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali.
I pm stanno acquisendo materiale sulla vicenda, che è oggetto anche di un confronto sindacale, con la redazione del giornale che a larga maggioranza ha sfiduciato il direttore Roberto Napoletano.
Il gruppo 24 Ore, che fa capo a Confindustria, oltre a pubblicare il quotidiano, detiene la proprietà di Radio 24 e di altre teestate gironalistiche ed è attivo nel settore della formazione professionale e del software gestionale per aziende.
«La situazione contabile - ha spiegato poco fa il giornalista del Sole e sindacalista Alessandro Galimberti, intervistato da Radio Popolare - è arrivata a un livello pericoloso, nel senso che il patrimonio sociale è quasi completamente eroso, il bilancio semestrale è in rosso in misura preoccupante, il gruppo è a rischio di tenuta.
La crisi viene da molto lontano e da sei anni i rappresentanti sindacali dei giornanlisti denunciano questa situazione. Fino al 2009 il gruppo acquisiva aziende, in una serie di operazioni legate alla quotazione in borsa. Ma alcune di quelle attività acquisite erano tate quantomeno sopravvalutate.
Nella fase seguente è cominciata la crisi di liquidita, sono mancate scente strategiche, fu allontanato un direttore generale che proponeva una cura dimagrante.
Nel 2011 con l'arrivo del direttore giornalistico Napoletano si è lavorato molto per far crescere di nuovo sia l'edizione cartacea sia il digitale. Questo sforzo dal 2012 a oggi viene accompagnato da un clamoroso successo editoriale di vendite.
Poi, con il nuovo ad Gabriele Del Torchio, si ravvisano quelle che secondo lui sono gravi irregolarità contabili, che probabilmente riguardano anche il computo delle copie digitali.
Si scopre che c'è una società a Londra che si occupa di intermediazione. Mediante questa società transitano centinaia di miglaia di copie digitali in tentata vendita, copie che finiscono nel computo di Ads.
La redazione è preoccupata dalle verifiche dei bilanci che fa il nuovo ad, e dalla scoperta che a fini di ritorno di immagine della direzione, risulterebbe un po' drogato il successo editoriale del Sole, quotidiano che resta comunque il terzo per copie realmente vendute.
Si va dunque in assemblea di redazione e tre quarti dei giornalisti votano la sfiducia al direttore».
Il gruppo 24 Ore commenta la notizia dell'apertura di un fascicolo d'indagine sulla situazione contabile della società spiegando di essere «un libro aperto, con la massima trasparenza e l massima tranquillità».
Duro il commento del movimento Cinque stelle, affidato al blog di Beppe Grillo: "È inutile girarci intorno. Chiamarlo scandalo del Sole 24 Ore serve solo a minimizzare. Quello che sta esplodendo è lo scandalo Confindustria".
Il blog attacca l'associazione degli industriali italiani riproponendo in un post un articolo di Giorgio Meletti apparso ieri su il Fatto Quotidiano in cui il giornalista prende di mira i bilanci del gruppo editoriale. Ma anche i deputati M5S della commissione finanze tornano sulla vicenda e in particolare sulle interpellanze presentate in Aula al governo sui conti del Sole 24 Ore che avevano provocato una dura replica del direttore Roberto Napoletano, il quale aveva annunciato querele.
Per i parlamentari 5 Stelle Napoletano "si è addirittura sentito offeso perché lo avremmo denigrato mortalmente definendolo ex direttore, mentre lui è ancora in sella a tutti gli effetti. Ci scusiamo per la svista, chiaramente influenzata dalla ridda di voci che lo danno virtualmente dimissionario e in carica al massimo fino al referendum di dicembre».