Case, più vendite ma non si costruisce Sale il mercato dell'usato, male il nuovo
Sale il mercato dell'usato, male il nuovo
È stato presentato ieri, nella sede di Confcommercio Trentino, l’andamento delle compravendite immobiliari in provincia di Trento. Un report realizzato dalla Fimaa, la federazione degli agenti e mediatori d’affari, che sebbene sottolinei un andamento positivo del mercato fino a questo momento, presenta ancora una situazione di «luci ed ombre», con alcuni punti da interpretare come un campanello d’allarme.
Presenti il presidente della Fimaa Severino Rigotti, con Paolo Borzaga e Luigi Del Rosso, funzionari dell’Agenzia delle Entrate, e la notaia Giovanna Zanolini. «Confrontando il primo ed il secondo quadrimestre di quest’anno - commenta Borzaga, - quindi il periodo da gennaio ad aprile e quello da maggio ad agosto, abbiamo registrato un aumento del volume di vendite residenziali del 21,63% all’interno della Provincia di Trento. Esaminando e comparando poi i dati da gennaio ad agosto 2015 con lo stesso periodo nell’anno attuale, si riscontra un ulteriore incremento del 19,59%».
Dati che dunque sembrerebbero indicare una crescita del mercato immobiliare trentino, dopo che dall’analisi svolta nel mese di maggio scorso, confrontando i dati tra il primo quadrimestre del 2015 e quello del 2016, si era registrato un incremento da 1.934 compravendite a ben 2.143.
Per dare una panoramica più ampia ma ugualmente specifica, la notaia Zanolini ha voluto riportare i dati che riguardano il suo studio, il quale gestisce circa il 10% del mercato immobiliare provinciale, composto da cinque membri dei quali quattro operano a Trento ed uno a Rovereto.
«Non abbiamo statistiche che indichino quale sia effettivamente l’andamento immobiliare – spiega Zanolini, - ma possiamo ugualmente farci un’idea molto chiara osservanto gli atti che sono stati seguiti». I dati forniti riflettono la situazione esposta dall’Agenzia delle entrate: nel secondo quadrimestre del 2016 in Trentino gli atti di trasferimento sono cresciuti del 5,3%, per un totale di 261 pratiche affrontate dallo studio, 241 delle quali riferite al mercato residenziale, mentre 4 sono state quelle riferite agli uffici e 14 per immobili commerciali.
Tuttavia è stato evidenziato anche un fattore che il presidente Rigotti etichetta come preoccupante: il 95% degli atti vede coinvolti i privati, che dunque tendono a concentrarsi prevalentemente sull’usato, mentre solo il 5% restante vede le aziende approciarsi a compravendite che coinvolgono strutture nuove. Per quanto riguarda i mutui, si riscontra un’ulteriore incremento del 23,20% nel secondo quadrimestre di quest’anno nei confronti del primo, ovvero 240 al netto delle surroghe.
Altro dato allarmante è tuttavia quello evidenziato dalle procedure fallimentari: la notaia Zanolini espone in questo caso la situazione dell’Associazione notarile di Rovereto, che dalle 41 compravendite legate a fallimenti riscontrate nel 2015 è passata a gestirne ben 121 nel corso di quest’anno, numero che lascia basiti considerando che mancano ancora due mesi alla fine del 2016.
Dati altalenanti, che Rigotti definisce «non particolarmente incoraggianti»: «Il mercato è ancora fortemente instabile. Per quanto riguarda l’usato continua la contrazione dei prezzi, che mediamente si attesta tra un 20 ed un 50%. Le nuove costruzioni sono ancora molto poche e le persone difficilmente al giorno d’oggi si possono permettere di spendere cifre elevate. L’acquisto della prima casa è stabile, intorno ai 250 mila euro, escluse alcune compravendite di lusso che superano il milione di euro».