Immobiliare, in Trentino vendite +9,8% E i russi amano Riva del Garda
Il settore immobiliare tra luci ed ombre. Se da un lato si prospetta un futuro ottimista per il «mattone», dall’altra ancora ci sono dati che non convincono. Partiamo però da un dato di fatto: i prezzi per gli immobili sono ormai stazionari, con addirittura qualche piccolo aumento in alcune parti del nostro territorio.
Una notizia che fa esultare costruttori e venditori, che affermano con certezza come il trend futuro potrebbe effettivamente migliorare ancora. Certo, le percentuali non sono più quelle degli anni passati. Basti pensare - considerando il primo quadrimestre di ogni anno - che se in passato si era toccato qualche picco importante (+20% confrontando 2015 e 2016), in questa occasione l’aumento rispetto al medesimo periodo del 2017 è stato del 9,77%. Da 1.402 atti ufficialmente registrati nel periodo compreso tra gennaio e aprile dell’anno scorso ai 1.539 del 2018. Dato che tuttavia deve tener conto di alcuni atti presi in consegna in dicembre e registrati in gennaio, cosi come di eventuali numeri mancanti, perché registrati nel mese di maggio.
Bene anche il mercato rivolto agli stranieri, con una quantità corposa di denaro proveniente dai portafogli russi ed un’attenzione particolare alla zona di Riva del Garda, vero e proprio richiamo per coloro che desiderano investire su una casa vacanza. Ma anche nelle valli, come ad esempio quelle di Fiemme e Fassa, i prezzi degli immobili non hanno subìto grandi variazioni se non in qualche caso (a Canazei ad esempio si trovano abitazioni a 10mila euro al metro quadrato). «Dobbiamo dire che i dati attestano una tendenza prevalentemente positiva del mercato immobiliare - ha sottolineato Severino Rigotti, presidente della Federazione italiana mediatori e agenti d’affari (Fimaa) della Provincia di Trento -. Il 90% delle case viene acquistato con mutui ed abbiamo registrato vendite importanti relativamente agli immobili nuovi, con un +3%, anche se l’usato va ancora per la maggiore. Il centro storico sta tornando a giocare un ruolo importante, tuttavia ci sono anche delle negatività che non possono essere ignorate».
E questi aspetti tutt’altro che positivi, evidenziati dal presidente Rigotti, trovano conferma in alcuni punti. In primis per quanto riguarda il mercato delle aste, con 270mila immobili disponibili di cui solo 80mila, nel corso dell’anno passato, sono stati assegnati. Un totale di 190mila immobili rientrano dunque in questo processo, mettendo spesso in difficoltà gli agenti che si trovano spaesati dinnanzi a valutazioni economiche differenti a seconda della modalità di vendita. Ancora, gli atti notarili trentini si dimostrano in linea con il trend nazionale, registrando un -1%. Dati che non toccano la provincia di Bolzano, visto che gli atti notarili hanno attestato un +0,77%.
«Escluse le grandi città italiane, nel resto del mercato dobbiamo ammettere che non vi sono grandi positività - ha concluso Rigotti -. Certo, vi sono zone in cui il mercato va molto bene e viceversa, ma in generale su questo punto non possiamo dirci soddisfatti di un andamento che, seppur prevalentemente stazionario, sembra presagire un piccolo calo».