Peugeot vuole Jaguar e Land Rover ma dall'India Tata risponde di no
Il Leone di Peugeot punta al Giaguaro, ma il colosso indiano Tata Motors smentisce di voler cedere il gruppo britannico Jaguar-Land Rover.
Un’operazione che consentirebbe a Mumbai di ridurre un debito colossale di circa 14 miliardi di dollari (12,49 miliardi di euro), ma che, come riporta la stampa indiana, il direttore finanziario Pathamadai Balachandran Balaji ha smentito. Secondo la stampa locale il manager ha infatti escluso di liquidare il polo del lusso, in vista di una «inversione di tendenza del mercato cinese nei prossimi mesi». Proprio il rallentamento del più grande mercato automobilistico mondiale ha generato dubbi sulla sostenibilità per Tata del gioiello rilevato nel 2008 da una Ford quasi agonizzante per 2,3 miliardi di dollari (2,05 miliardi di euro).
La divisione Jaguar-Land Rover, del resto, ha chiuso il primo trimestre con un utile di 119 milioni di sterline (135 milioni di euro), il primo dopo quattro trimestri in rosso, ma con ricavi in calo del 5,6% a 7,1 miliardi di sterline (8,6 miliardi di euro).
Dopo essere stata per anni la gallina dalle uova d’oro di Tata, l’azienda britannica sconta le difficoltà della Brexit e della necessaria conversione a fonti alternative al petrolio.
Quest’ultimo processo richiede forti investimenti, che sta sostenendo proprio Psa (Peugeot-Citroen), indicato come possibile acquirente di Jaguar-Land Rover. I francesi hanno ormai digerito l’acquisizione della divisione europea di General Motors, composta dalla tedesca Opel e dall’inglese Vauxhall.
Recentemente l’amministratore delegato di Jaguar-Land Rover Ralf Speth ha affermato di non aver avuto colloqui diretti con il numero uno di Psa Carlos Tavares, ma non ha potuto smentire contatti a livello più alto fra Tata Motors e Parigi. Tavares era uscito allo scoperto lo scorso mese di marzo, durante il Salone di Ginevra, parlando di tempi maturi per un nuovo consolidamento, dopo l’operazione con Gm. Gli occhi dei francesi, forti in Europa, in Asia e in Sudamerica, si sono rivolti in primis a Fca, forte negli Usa, ma è stato lo stesso Tavares a smentire l’esistenza di vere trattative. L’ipotesi Jaguar-Land Rover, invece, non ha ancora ricevuto smentite ufficiali e darebbe un pò di sangue blu a un gruppo prettamente generalista.