Lavoro, boom delle assunzioni a tempo indeterminato Ma l'industria fa fatica
Boom delle assunzioni a tempo indeterminato e delle trasformazioni da contratti instabili a stabili. Recupero del numero totale delle assunzioni che nei primi 10 mesi del 2019 si attestano a 130.000 circa, in linea con i primi 10 mesi del 2018. Gli aspetti positivi dei dati sulle assunzioni e sulle cessazioni nel mercato del lavoro si fermano però qui. Preoccupano i 2.704 posti in meno, ossia la differenza tra il numero delle assunzioni nei primi 10 mesi e il numero delle cessazioni, anche se va detto che sono tutti da ascrivere ai contratti a tempo determinato e in particolare ai 4.360 in meno di somministrazione.
Ma guardando i dati, poi, c'è il settore industriale che è in sofferenza nei primi 10 mesi del 2019 (e la fine dell'anno e l'inizio del nuovo dovrebbero aver causato problemi ulteriori al secondario). Una sofferenza che si traduce in un crollo delle assunzioni che tra gennaio e ottobre sono scese di circa il 17%, scendendo a 10.320 (-2.112). E anche in termini di saldo occupazionale da un anno all'altro si nota un calo di 679 unità nei primi 10 mesi del 2019 rispetto ai 10 mesi del 2018.
In termini generali, ottobre come detto ha anche segni positivi. Per il secondo mese consecutivo, sottolinea l'Agenzia del Lavoro, la domanda di lavoro delle imprese trentine è in aumento su base annua. Alle 2.146 assunzioni in più registrate in settembre 2019, si sono aggiunte le 708 per un +7,7% del successivo mese di ottobre. E un aumento rispetto a ottobre 2018 che tuttavia dovuto solo all'agricoltura (+905 assunzioni), perché sia nel terziario, poco (-46), che nel secondario, di più (-151), si registra invece un calo della domanda di lavoro. Comunque sia, nel più lungo periodo i precedenti cali si sono pressoché annullati. Rispetto a gennaio-ottobre 2018 la flessione delle assunzioni è di sole 68 unità, che sposta lo 0,1% in termini percentuali.
Per settore di attività la flessione delle assunzioni nei primi dieci mesi del 2019 si è concentrata tutta nel secondario, e nello specifico per 103 unità nell'estrattivo, 340 nelle costruzioni e soprattutto per un meno 2.112 (e -17%) nel manifatturiero. Cresce di poco il terziario (+168 assunzioni per un +0,2%), dove al calo del commercio (-154) e dei servizi alle imprese (-863), è corrisposto un aumento nei pubblici esercizi (+426) e soprattutto nei rimanenti comparti del settore (+759). Sicuramente positiva, invece, la dinamica in agricoltura, con una crescita di 2.319 assunzioni per un +9% rispetto ai primi dieci mesi del 2018.
Il calo della domanda di lavoro in Trentino in questi dieci mesi del 2019 è stato, per 848 unità in meno, solo maschile, perché le assunzioni femminili sono cresciute di 780. Le assunzioni degli italiani sono diminuite di 1.298, quelle straniere, grazie all'agricoltura, cresciute di 1.230. Su di poco i giovani fino ai 29 anni (+39), meglio i 55enni e oltre (+1.023); in calo e per 1.130 le assunzioni dei 30-54enni.
Le assunzioni a tempo indeterminato in senso stretto sono passate dalle 8.940 dei dieci mesi del 2018 alle 11.005 di gennaio-ottobre del 2019: 2.065 in più per un +23,1% (per incidenza sul totale delle assunzioni il tempo indeterminato sale dal 6,8 all'8,4%). In dieci mesi, poi, le trasformazioni a tempo indeterminato sono state 6.136, 1.899 in più, per un +44,8% rispetto all'anno prima.
Per quanto riguarda le altre forme d'inserimento al lavoro, nel periodo aumentano di 352 le assunzioni con apprendistato, di 355 il lavoro intermittente o a chiamata e di 1.151, sempre grazie all'agricoltura, il tempo determinato in senso stretto. A calare di 3.991 e del 28,0%, è il solo lavoro somministrato. A ben vedere, al momento il somministrato è l'unica tipologia penalizzata dalle nuove regole (più restrittive) introdotte per il lavoro a termine dal decreto dignità (e infatti, le assunzioni con somministrato a termine calano di 4.360, mentre aumenta di 369 la somministrazione a tempo indeterminato).