Nasce il Fondo trentino per anticipare ai lavoratori la Cassa Integrazione
Via libera all’istituzione presso Confidi di un fondo di garanzia provinciale che consentirà alle banche di anticipare l’erogazione della cassa integrazione prevista dall’Inps ai lavoratori sospesi dal lavoro a causa della pandemia di Covid-19. Lo prevede una decisione adottata dalla Giunta provinciale, predisposta con la collaborazione tecnica di Cassa del Trentino spa.
“Il nuovo Fondo di garanzia presso i Confidi trentini – sottolinea l’assessore Spinelli - era previsto dalla legge 3, recentemente approvata per contrastare gli effetti negativi del Covid-19 sul sistema economico e sui lavoratori. L’obiettivo è fornire una garanzia pubblica alle banche operanti in Trentino per le anticipazioni ai lavoratori dei trattamenti di cassa integrazione, in attesa dell’erogazione degli stessi da parte dell’Inps. In pratica il lavoratore in attesa del trattamento di cassa integrazione potrà recarsi presso la propria banca per richiedere un anticipo, in linea con quanto previsto dalla convenzione nazionale, di norma di 1.400 euro, e la banca valuterà la richiesta alla luce della garanzia provinciale in caso di mancato recupero delle somme. L’intervento rappresenta dunque una boccata di ossigeno per molte famiglie e anche una spinta alla ripresa dei consumi”.
Spetta ora alle banche locali comunicare la propria adesione al Protocollo provinciale. L’intervento della Provincia va ad integrare una Convenzione già operativa tra Abi, l’organizzazione rappresentativa delle banche italiane, le parti sociali ed il Governo siglata lo scorso 30 marzo sulla base della quale le banche aderenti si sono impegnate a versare ai lavoratori in cassa integrazione 1.400 euro massimi a titolo di anticipo, in attesa dell’erogazione effettiva dei trattamenti da parte dell’Inps.
In questa attività, che presenta profili sociali, le banche operanti nella provincia di Trento potranno, pertanto, essere supportate dalla garanzia pubblica messa in campo dalla Provincia attraverso i Confidi nei casi in cui l’Inps non dovesse erogare, per un qualsiasi impedimento, i trattamenti di cassa integrazione richiesti.
Attraverso l’attivazione di una garanzia pubblica a favore del settore bancario (per un importo di 500.000 euro), la Provincia si pone l’obiettivo di massimizzare le possibilità di accesso alle anticipazioni da parte dei lavoratori. In considerazione di questa garanzia le banche aderenti all’iniziativa potranno infatti assicurare un apporto ancora più significativo ampliando ulteriormente la platea dei potenziali beneficiari delle anticipazioni e rendendo più fluide le procedure di riconoscimento dell’anticipo.
Come funziona? In concreto, il lavoratore che è in attesa del trattamento di cassa integrazione da parte dell’Inps, potrà recarsi presso la propria banca per richiedere un anticipo. La banca a sua volta potrà tempestivamente mettere a disposizione del lavoratore, a costo zero per lui, l’importo previsto dalla Convenzione nazionale Abi di 1.400 forfettario, qualora la sospensione prevista sia di 9 settimane (proporzionalmente ridotta per periodi più brevi od orario di sospensione inferiore). La copertura a garanzia del Confidi interverrà qualora la banca non abbia potuto essere rimborsata integralmente dall’Inps o non abbia potuto recuperare per altra via le somme anticipate al lavoratore.
La garanzia coprirà anche le operazioni di anticipazione delle banche a favore dei beneficiari dell’assegno ordinario erogato dal Fondo territoriale intersettoriale della Provincia autonoma di Trento (“Fit”), che costituisce uno strumento strategico di tutela di ampie categorie di lavoratori operanti nei settori del commercio, del turismo dei servizi e della cooperazione ed anche in aziende con un solo dipendente, e quindi riguarda una fetta particolarmente consistente di lavoratori che sono stati sospesi dal lavoro in questo periodo di emergenza. E’ previsto inoltre che vengano garantite le sospensioni dal lavoro non a zero ore, con possibilità quindi per le banche di effettuare anticipi anche in questi casi, fermo restando le condizioni della convenzione Abi sopra citata.
Le banche interessate ad aderire al Protocollo dovranno inviare il modulo di adesione allegato al Protocollo.