Condannato a 3 anni a Milano si dimette il presidente Soj nominato dalla giunta a Trentino Digitale
Con una lettera inviata poche ore fa, il presidente di Trentino digitale, Roberto Soj ha comunicato alla Giunta provinciale di Trento la propria decisione di rimettere il mandato. La giunta provinciale spiega in un comunicato: «Si tratta di un atto conseguente ad una vicenda giudiziaria attinente l’attività svolta dal professionista alcuni anni fa, in un contesto lavorativo privato, esterno al Trentino».
«Prendiamo atto con dispiacere di questa circostanza - ha commentato il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti - e se da un lato le regole impongono di assicurare all’Amministrazione ed alle sue Società il massimo delle garanzie di trasparenza, dall’altro va sottolineata la correttezza del gesto del presidente Soj al quale va il nostro ringraziamento, unito all’augurio che riesca al più presto a chiarire la sua posizione processuale».
Il comunicato della giunta Fugatti però non accenna al fatto che - in marzo 2018 - Roberto Soj era indagato e già rinviato a giudizio dalla Procura di Milano. Ma questo non ha impedito, nel giugno scorso, che la giunta provinciale di Trento lo nominasse presidente di Trentino Digitale su nomina dell’assessore Achille Spinelli. E che ieri è stato condannato in primo grado a 3 anni e 8 mesi di pena.
La vicenda è quella che riguarda la bancarotta della Aipa (Agenzia Italiana Pubbliche Amministrazioni), società privata che riscuoteva i tributi per oltre 100 Comuni italiani (dalla tassa per i rifiuti alle affissioni). L’ex titolare Daniele Santucci dopo l’arresto aveva collaborato con la pm Donata Costa.
Ieri Costa, davanti al gip Guido Salvini di Milano ha patteggiato 8 mesi in continuazione con la precedente condanna per peculato a 3 anni e 4 mesi. Il gip ha poi condannato in primo grado in rito abbreviato gli altri imputati: Fabio Massimo Ceccarelli, Roberto Soj e Giancarlo Cappucci a 3 anni e 8 mesi.
IL PD INTERROGA - Il consigliere del Partito democratico del Trentino, Luca Zeni, ha depositato un’interrogazione nella quale chiede se il presidente dimissionario di Trentino Digitale, Roberto Soj, avesse «comunicato la sua posizione giuridica, come imposto dalla normativa, quindi pare con un rinvio a giudizio già subito ed un procedimento contabile che pare avesse già accertato responsabilità in capo alle società nelle quali Soj era coinvolto».
In caso di risposta affermativa, Zeni chiede «per quale motivo la Giunta lo avesse comunque nominato».