Agricoltura trentina, per la Cia le sfide sono biologico, manodopera rinnovo varietale e assicurazione
Responsabilità, conoscenza, ricerca: queste le tre parole chiave per l’agricoltura trentina nel prossimo decennio emerse ieri al convegno annuale di Cia Trentino tenutosi in modalità online.
Nel suo videomessaggio l’europarlamentare Herbert Dorfmann ha esposto i principali punti della nuova Pac che vedrà l’accordo finale nei prossimi mesi. Secondo Dorfmann, «la riforma Pac sarà positiva per la nostra agricoltura. Si punta a una sostenibilità ambientale secondo le indicazioni del Green Deal: le nostre aziende già stanno lavorando in questa direzione e la riforma può essere una buona opportunità».
Il presidente di Cia, Paolo Calovi, ha quindi delineato le maggiori difficoltà che vive in questo momento l’agricoltura in Trentino, aggravate dalla recente pandemia. «La ripresa dipenderà dalla capacità di interpretare i cambiamenti che passano attraverso le nuove strategie politiche comunitarie».
Calovi ha poi introdotto cinque tematiche, sviluppate tramite videointerviste ad altrettanti agricoltori trentini, visualizzabili online. Alcuni dei punti chiave su cui costruire il confronto e le strategie future per Cia Trentino sono il biologico, il rinnovo varietale, l’assicurazione, la manodopera e il ricambio generazionale.
«Nei prossimi mesi vedrà la luce la nuova legge sul biologico, che non sempre è possibile e che non deve essere imposto. Certamente il futuro porterà nuove sfide per la sostenibilità, ma anche grazie alla Fondazione Mach riusciremo a proseguire nella ricerca e nel trovare soluzioni alle varie necessità» ha detto l’assessore Giulia Zanotelli.
Il presidente della Cooperazione trentina, Roberto Simoni, ha quindi confermato «l’importanza di una buona programmazione e gli sforzi importanti che si stanno mettendo in atto in Trentino». «Sulla sostenibilità - ha aggiunto - deve esserci un largo approccio e certo ci sarà bisogno di una formazione continua per le aziende, efficace e su più competenze per poter affrontare il futuro».
«In un periodo storico come quello attuale, che ha messo in evidenza varie fragilità, ma anche l’agricoltura come punto di forza del territorio, la cooperazione può essere l’elemento di rafforzamento e di difesa da agenti esogeni», ha sottolineato l’assessore provinciale all’urbanistica, ambiente e cooperazione Mario Tonina.